Caso ISA-Olio Dante, Sicolo: "Serviva un approccio di filiera"

Disappunto del Presidente del Consorzio Nazionale Olivicoltori

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L'operazione condotta da ISA (l'istituto controllato al 100% dal MIPAAF) per effetto della quale c'è stato l'ingresso nel capitale di Olio Dante con una quota del 20%, corrispondenti ad un investimento di 15 milioni di euro, è stata criticata dal Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (CNO) che chiede un approccio di sistema, nel quale si consideri l'intera filiera e si valutino le ricadute e l'utilità per la produzione nazionale di olio extra vergine di oliva.

"E' con amarezza e con un certo disappunto che manifesto le mie perplessità, ha detto Gennaro Sicolo. L'intervento della finanziaria pubblica è stato realizzato senza tenere conto e in mancanza di un reale e concreto coinvolgimento dei produttori olivicoli italiani. Quando si interviene con risorse statali in un settore così fragile, come quello dell'olio di oliva che si dibatte tra tanti problemi, il più rilevante dei quali è la stessa vitalità e sopravvivenza delle imprese agricole, lo si deve fare tenendo conto della composizione e della complessità della filiera e valutando con attenzione le ricadute per i produttori agricoli italiani. Altrimenti si rischia di avvantaggiare i nostri concorrenti del bacino del Mediterraneo". 

Il CNO fa notare che la ricaduta sulla fase agricola e la partecipazione diretta della componente agricola deve essere necessariamente dimostrata, quantificata e formalizzata, anche attraverso contratti di fornitura pluriennali con gli agricoltori, nei quali si evidenziano concreti vantaggi in termini di prezzi corrisposti per le materie prime, quando le imprese di trasformazione alimentare chiedono di accedere agli aiuti del Psr e nel caso dei contratti di filiera del Mipaaf, il cui ultimo bando è stato chiuso lo scorso anno con la graduatoria delle domande ammesse a finanziamento. Lo stesso dovrebbe avvenire nel caso di ISA, dove peraltro si utilizzano fondi pubblici nazionali al 100%.

"Non avrei avuto alcuna obiezione, ove l'operazione finanziaria fosse stata condotta, ad esempio, da una banca, ha affermato il presidente del CNO Sicolo.  Invece, nel caso ISA Olio Dante non posso rimanere indifferente, in quanto c'è di mezzo lo Stato, peraltro attraverso il Ministero dell'agricoltura. Sarebbe opportuno riconsiderare la questione e magari procedere con speditezza verso l'approvazione ed il finanziamento del piano oleicolo nazionale, conclude Sicolo".