"In aumento i diabetici perché il nostro organismo non s'è adeguato al cambiamento di stile di vita"

Allarme lanciato dalla dott.ssa Lisangela Pascale nell'interessante convegno organizzato ieri dall'associazione di promozione sociale Mariotto Libera

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Si è tenuto ieri sera a Mariotto nell’Auditorium di Villa Jannuzzi, auspice l’associazione di promozione sociale Mariotto Libera, il convegno sul tema della prevenzione e cura del diabete.

All’incontro, introdotto e moderato da Maria Cristina Sorgente, infermiera professionale e membro dell’associazione, hanno preso parte, oltre a Anna Ungaro, presidente della locale Associazione, la diabetologa, dott.ssa Lisangela Pascale del P.O. di Bitonto e Francesco Mitolo in qualità di operatore della società Alpha Pharma.

La serata  si è incentrata sulla relazione della Pascale che ha accompagnato le immagini delle slides educative sull’argomento. “La ricerca scientifica ha fatto generalmente notevoli progressi, consentendo di vincere molte malattie, ma nel mondo il numero dei diabetici aumenta perché il nostro organismo non è stato del tutto capace di adeguarsi ai cambiamenti del nostro stile di vita”, questo l’incipit della dottoressa, riferito ai mutamenti sociali ed alimentari della società moderna rispetto a quella più tradizionalmente contadina.

Oggi il consumo di carboidrati e farine è aumentato e si cammina molto poco”. La proiezione di alcuni studi indica che dal 2000 al 2030 il numero di diabetici nel mondo raddoppierà, portandosi a oltre 370 milioni.

Gli antichi greci riconoscevano un solo tipo di diabete, quello “mellito” (dolce come il miele) che diagnosticavano letteralmente assaggiando l’urina.

Oggi si parla di diabete, inteso come aumento di zuccheri nel sangue, di “tipo 1” (deficit di insulina) sia di “tipo 2” (difficoltà dell’insulina a passare nelle cellule).

Per diagnosticarlo è sufficiente che il valore della glicemia rilevato stando a digiuno sia superiore a 126 mg/dl., oppure sia superiore ai 200 mg/dl in caso di rilevazione casuale o dopo carico orale.

Un decalogo di comportamento si è poi incaricato di ricordare a tutti, diabetici e non, che certe sane abitudini, come l’alimentazione a base di dieta mediterranea (patrimonio Unesco dell’umanità), l’attività fisica costante ed il controllo ripetuto dei valori glicemici, diventano accorgimenti importanti da adottare.

Secondo la dott.ssa Pascale un’alimentazione corretta non dovebbe eccedere di oltre il 55% del totale in carboidrati (zuccheri e farine) e distribuisce i pasti nel giorno con apporti pari al 20% per la colazione e 40% per pranzo e cena. “Sono i picchi di glicemia, gli alti e bassi, a provocare danni a occhi, reni e cuore.

Il consumo di pesce, inoltre, è incoraggiato, dato il suo contenuto di grassi polinsaturi che riducono il colesterolo. Quanto ai grassi, il favorito resta sempre il nostro caro olio d’oliva, da preferire di gran lunga a burro e margarina. Da evitare anche gli alcolici, i cibi fritti e i prodotti con latte intero, tutti molto calorici”. In conclusione tutto è lecito a tavola, a patto di non sovra dosare nulla, questo sembra il monito definitivo della dott.ssa Pascale.

L’incontro si è poi chiuso con l’intervento di Francesco Mitolo, che ha ribadito l’importanza dei controlli glicemici costanti, suggerendo di ricorrere anche alle nuove strumentazioni, come SmartDual, un glucometro che si può inserire nello smartphone consentendo un sistema di monitoraggio puntuale degli indici attraverso il collegamento ad una piattaforma web, assicurato da una app collegata, che consente di inviare anche email e sms.

Alla fine (quasi) tutti hanno voluto provare lo strumento, misurando il proprio diabete e tornando a casa, in base al responso, più o meno rassicurati.