Virus a seguito di trasfusioni di sangue infetto, la Regione non eroga i 30 milioni di risarcimento

Damascelli (Fi): "Dovrebbero essere subito utilizzati per ristorare i cittadini interessati”

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Dal Gruppo regionale di Forza Italia riceviamo e volentieri pubblichiamo. 

Migliaia di pugliesi che hanno contratto vari e gravi virus a seguito di trasfusioni di sangue infetto che attendono ancora la liquidazione delle somme da parte delle Asl a titolo di risarcimento. Eppure, nelle casse ci sono circa 30 milioni di euro disponibili che potrebbero essere subito utilizzati per ristorare i cittadini interessati”.

Così Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, che ha depositato la richiesta di audizione in III Commissione consiliare dell’assessore regionale alla Sanità, del direttore del Dipartimento Salute della Regione, del direttore generale della Asl Bari, del direttore del Dipartimento Prevenzione Asl Bari, del rappresentante nazionale del Comitato Vittime Sangue Infetto e del referente regionale dello stesso Comitato.

La questione dei pagamenti da rendere –prosegue- coinvolge inevitabilmente le Regioni che, dopo aver ricevuto la prima rata dei fondi stanziati con l’articolo 1, comma 186, della legge n. 190 (Legge di stabilità 2015) del 23/12/2014, hanno iniziato a svolgere le attività preparatorie per poter procedere alle corresponsione delle somme dovute. In Puglia, pur avendo provveduto con deliberazione della Giunta Regionale n. 2095 del 30/11/2015, persistono gravi ritardi cui porre doverosamente immediato rimedio. Una questione su cui sono intervenute sia la Corte di Cassazione sia la Corte Europea dei Diritti Umani, sottoscrivendo lo stesso obiettivo da perseguire: limitare al massimo i tempi di risarcimento. Parliamo di oltre 2147 pazienti che, a seguito di trasfusioni, hanno contratto virus come Aids, Epatite C e B; e che non hanno ancora ricevuto la liquidazione della rivalutazione dell’indennità integrativa speciale dal 2002 al 2011. Tutta colpa dei ritardi nei conteggi effettuati dalle Asl".

"Di questo –conclude Damascelli- chiederò conto in Commissione, sollecitando chi di competenza a velocizzare in ogni modo l’iter per il riconoscimento di un diritto a chi già patisce conseguenze gravissime dalle trasfusioni di sangue infetto”.