Strage di ulivi secolari in un fondo nelle campagne bitontine. La figlia del proprietario: "Siamo stanchi di sentirci abbandonati"

"Non è possibile andare avanti così. Ci sembra di essere vittime di invisibili ricatti mafiosi"

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Una domenica mattina da incubo. Quando s'è recato nei campi per il consueto impegno quotidiano, la scena che è apparsa agli occhi del proprietario è stata terribile: più di venti ulivi secolari spezzati e distrutti nel suo fondo in contrada De Rubeis, all'ingresso di Palombaio. Pezzi di tronchi e alberi sulla strada, radici divelte, olive schiacciate disseminate ovunque. Un tremendo colpo al cuore. Dopo aver fatto da sentinella alla proprietà per anni, insieme al fratello, nonostante l'anagrafe non più verde, aveva assoldato un guardiano per salvaguardare il frutto di sacrifici anche economici incredibili e quotidiana dedizione. Nella notte fra sabato e domenica, i soliti ignoti hanno perpetrato la crudele strage. La figlia del proprietario, amareggiata e impaurita, osserva: "Non è possibile andare avanti così. Ci sembra di essere vittime di invisibili ricatti mafiosi. Siamo stanchi di sentirci soli e abbandonati".