Il dietro le quinte dell'Aida/Parte 3. L'incontro tra il cantante spagnolo e il russo a Bitonto

Ignales: "Auguro ai giovani di scoprire tutto il loro essere dentro la musica, perché penso che questa possa fare più grande il cuore e la sensibilità"

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Gli incontri con l’Aida sono continuati anche gli attimi prima che tutti andassero in scena.

La disponibilità è stata massima da parte di tutti. Stranieri compresi.

Abbiamo infatti avuto l’onore ed il piacere d'intervistare il cantante spagnolo Ignazio Ignales (Radames) e il russo Ilia Popov (Ramfis).

«Ho cominciato le prove questa mattina (sabato 10 agosto, ndr) con tante attività, siamo tutti molto stressati per via del tempo, anche meteorologico che si mostra un po’ incerto – commenta durante il trucco Ignales -. Siamo contentissimi di lavorare con la gente di Bitonto perché tutti fanno il loro massimo. L’acustica in questo atrio sarà spettacolare – e poi ironizza – mi sentirò come si sente Iglesias al microfono!»

Chiediamo poi qual è stata la sua esperienza più bella.

«Senza dubbio, fu in una calda estate del 1985 a Parigi –  ricorda Ignazio, fermandosi con nostalgia - Fu un’Aida meravigliosa. C’erano cavalli, carretti romani e molte centinaia di personaggi… era bellissimo, sembrava d’essere davvero in Egitto»

Un consiglio da dare ai giovani che vogliono intraprendere questo cammino artistico…

«I giovani sono ricercatori d’ogni cosa. Auguro loro di scoprire tutto il loro essere dentro la musica, perché penso che questa  possa fare più grande il cuore e la sensibilità. Devono guardare e ricercare in più strumenti e in più tipologie musicali – il cantante sorride – anche con le mogli è un po’ la stessa cosa … se non ci piace, cambiamo strumento fino a che non ci sarà quello giusto per il nostro cuore».

Interrompiamo Popov durante il suo esercizio corale per un parere sull’Aida bitontina…

«Bitonto è molto bella e ha dato prova che, nonostante le poche risorse, si possono fare grandi cose. Sono bravissimi i coristi, i cantanti, l’orchestra. Ho fatto più di trecento volte questa parte – sorride beffardo Ilia –, ormai vado a memoria, sono calato benissimo nel personaggio».

Anche dal russo giunge un consiglio per le nuove generazioni.

 «Il consiglio per i giovani è quello di far diventare la musica lirica più fruibile per i bambini. Per loro ci sono tante opere che vanno da Mozart a Rossini. Questo li aiuterebbe a sviluppare la sensibilità per il mondo che si sta via via sempre più perdendo insieme alla vostra grande cultura italiana».