“Oltre. Alla riscoperta del culto dei defunti”. Conclusi i primi due appuntamenti della IIª edizione

In memoria dell’architetto Gianpio de Meo è stato fatto un excursus sull’importanza del tradizionale culto dei defunti, delle visite guidate all’interno del cimitero di Bitonto e un concerto all’interno della chiesa dell’Istituto Sacro Cuore

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È giunta alla seconda edizione la manifestazione “Oltre. Alla riscoperta del culto dei defunti” in memoria di Gianpio De Meo, il giovane architetto bitontino scomparso un anno fa.

Con il patrocinio del Comune di Bitonto, il Parco delle Arti, il Centro Ricerche di Storia e Arti, l’associazione La Macina, le cooperative ReArtù e Ulixes, l’associazione Docenti e il consorzio Social Lab hanno distribuito gli eventi in più giornate che si protrarranno fino al 6 novembre.

Il primo appuntamento è stato quello di sabato 22 ottobre. Il tema dell’exitus è stato affrontato in chiave storico-artistica presso la Chiesa di San Giorgio.

E’ intervenuta la prof.ssaCarmela Minenna, la quale si è soffermata sugli interessanti studi riguardanti gli echi classici nell’iconografia funeraria, evidenziando le metafore tra il mondo vegetale e la vita dell’uomo.

L’archeologo Michele Sicolo, invece, ha riportato la platea ai tempi del Paleolitico e del Neolitico, illustrando le pratiche rituali legate alla sepoltura attraverso foto sulle necropoli pugliesi. Un esempio è quella di Palese Titolo, un tempo parte dell’agro bitontino.

Gianpio rivolgeva particolare attenzione all’architettura cimiteriale perché credeva che la trascendenza tra il mondo dei vivi e dei morti fosse importante per comprendere il vero valore delle cose esistenti e dell’oltre.

Un cimitero, ultima dimora per l’uomo, custodisce la storia e, perciò, gli si deve dare giusto lustro.

In virtù di tali idee è stata organizzata la manifestazione, che, la mattina del 23 ottobre, ha previsto delle guide condotte dalla cooperativa ReArtù tra le cappelle del cimitero storico di Bitonto. Sono venute alla luce vere testimonianze artistiche come gli affreschi di Francesco Spinelli all’interno della cappella della famiglia Pannone-Ferrara o di Saverio Raimondi in quella dello Spirito Santo.

A chiudere il week-end è stato il concerto all’interno della Chiesa dell’Istituto Sacro Cuore, organizzato dall’associazione La Macina.

Il pubblico è stato deliziato dal soprano Anna Lacassiache ha intonato “La vergine degli angeli” di Giuseppe Verdi e l’”Ave Maria” di Goundoud e dal tenore Giuseppe Maioranocon “Domine Deus” dello “Stabat” di Gioachino Rossini.  

Emozionanti, anche, sono state le esibizioni del soprano Anna Milella in “Panis Angelicus” di Cèsar Franck, del mezzosoprano Annamaria Ressa in “Laudamus te” dal “Gloria” di Antonio Vivaldi e nel duetto dallo “Stabat” di Pergolesi, dal mezzosoprano Teresa Tassiello in “Ave Maria” di Caccini e “Ombra cara amorosa” di Traetta. Sono stati accompagnati al pianoforte dal maestro Emanuele Petruzzella.

Il trombettista Sergio Schiavone, invece, ha offerto una straordinaria interpretazione di “La vita è bella”, con la quale è stato chiaro l’invito al carpe diem.

La presidente de La Macina, Graziana Romita, ha regalato al pubblico un fuori programma: l'esibizione del Coro di voci bianche dell'Istituto Sacro Cuore nel brano "Luce", accompagnato alla chitarra dal maestro Paolo Depalma.

«La manifestazione –ha precisato Rocco Rino Mangini, assessore al marketing territoriale- ha una grande finalità educativa perché permette di valorizzare il tradizionale culto dei defunti, oltre che il patrimonio artistico custodito nel nostro cimitero».

Il prossimo appuntamento è il 29 ottobre presso il Torrione Angioino, dove si potranno ammirare le mostre “Momentos” di Xochitl Azuara “e “La vita nella morte” a cura di Gallery-Atelier Casa Mexicana.