Consiglio comunale/parte 1. Via libera al Piano opere triennali, ma le polemiche e la bagarre non mancano

In aula volano parole grosse tra il sindaco Michele Abbaticchio, Domenico Damascelli e Francesco Mundo. Disco verde anche al "nuovo" Dup

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Il Consiglio comunale di ieri doveva essere ricco di colpi di scena, e così è stato. D'altronde, visti gli argomenti da analizzare (Piano opere pubbliche triennali e Bilancio di previsione), era impossibile pensare a una seduta lampo.

Quel che è certo è che, ancora una volta, i lavori dell'emiciclo cittadino hanno risentito – e come – della pesante e avviata macchina elettorale, già senza esclusione di colpi.

Come si è visto, benissimo, durante la discussione proprio del provvedimento principe in materia di Lavori pubblici.

Piano opere: tra Regolamento di contabilità e scontri dialettici. La seduta si apre con quasi un'ora di ritardo con soli 13 consiglieri presenti e tanti, tantissimi assenti, soprattutto nelle file dell'opposizione (ma quelli che ci sono, sono fondamentali per il prosieguo dei lavori).

Francesco Mundo, il capogruppo del Partito socialista, pone subito una questione spinosa, domandando al presidente Gaetano De Palma se, in materia di discussione di bilancio, sia stato rispettato l'articolo 17 del Regolamento di contabilità, e se quindi la seduta fosse davvero valida.

Ne viene fuori, verbali alla mano, che l'articolo in questione è stato soltanto in parte rispettato, e che quindi i lavori possono andare avanti, e prendere regolarmente il loro corso.

La bagarre non tarda ad arrivare, e si scatena sul Piano delle opere pubbliche triennali 2017-2019 nonché quello annuale, il documento con cui l'amministrazione illustra cosa sarà fatto in materia di Lavori pubblici nell'anno in corso e nei prossimi due.

Molto spesso si tratta solo di carta straccia, o di copia-incolla di quelli degli anni passati. Ma tant'è.

Il provvedimento che quest'anno arriva in aula “è condizionato – illustra il sindaco Michele Abbaticchioin modo positivo dai finanziamenti che abbiamo ricevuto qualche tempo fa per le periferie. Le questioni più imminenti sono il project financing per il canile, interventi da realizzare alla scuola Sylos e alla Caiati, l'allargamento della illuminazione a Led, nuovi loculi al cimitero e il parco di via Togliatti”.

Mundo insiste su alcuni seri e atavici problemi della viabilità cittadina, come la questione via Megra (“l'accordo quadro del 2004 sul ponte è stato rivisto perché abbiamo suggerito alla Città metropolitana un intervento soft senza allargare la carreggiata, e attendiamo sviluppo”, gli risponde la posizione apicale del Servizio Lavori pubblici, Luigi Puzziferri), via Damascelli, prolungamento di via senatore Angelini, e di una parte di città ancora senza fogna.

Domenico Damascelli, capogruppo di Forza Italia, è più sferzante, sicuro che questo provvedimento sia “il nulla” di questa amministrazione, “che ha la tendenza più a illuminare le zone che non sono pubbliche e comunali, e non quelle che ne hanno bisogno, nonostante le firme e le interrogazioni. E poi che fine ha fatto il pozzo in contrada Ponticello, di cui c'è già il progetto e i soldi stanziati?”.

I toni, però, si riscaldano quando l'ex vicesindaco afferma che via Torquato Tasso (la strada in cui abita il primo cittadino, ndr) sia stata una delle prime a essere riasfaltate. “É falso – urla il sindaco – e l'ho ribadito altre volte. Non è stata la prima a essere riasfaltata, ma è stata via Valenzuolo, con dei lavori fatti dall'Acquedotto pugliese e non dall'amministrazione comunale”.

Ne nasce uno scontro dialettico forte tra i due, nel quale si inserisce anche Mundo a difesa del collega consigliere. Il che fa trasferire l'alterco proprio tra Abbaticchio e il socialista, talmente acuto da far sospendere la seduta.

Alla ripresa, è il capogruppo del Partito democratico, Francesco Paolo Ricci, a prendere la parola chiedendo lumi sul sottopasso di via Santo Spirito, un intervento sulle scale laterali del teatro “Traetta”, un nuovo modo di vedere via delle Fornaci, un focus sui mercati rionali.

Il provvedimento è licenziato con i soli voti della maggioranza (12), mentre l'opposizione – Mundo a parte – si dichiara fuori dall'aula.

Via libera anche al “nuovo” Dup. Per capire per quale motivo il Documento unico di programmazione (Dup) sia tornato in aula servono le richieste di Mundo e le delucidazioni del segretario generale Salvatore Bonasia. In realtà poco è cambiato, se non alcune normative nazionali.

Il socialista, comunque, torna a chiedere se sia stato giusto mettere in vendita le quote comunali dell'Azienda servizi vari, e a segnalare i sempre gravi problemi in tema di abbandono dei rifiuti. E rispetto per il suo ruolo da consigliere e per chi lo ha votato.

Il Dup non ha problemi, e trova il semaforo verde con 13 voti favorevoli e 3 astenuti.