Crisi "Maria Cristina", la vicenda irrompe in consiglio comunale. Sannicandro: "Non possiamo restare insensibili"

Il giorno dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione dell’istituto, la massima assise cittadina chiede un incontro al presidente della regione Puglia

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«Le chiedo, unitamente a tutto il consiglio comunale nella sua interezza politica e alla mia giunta, di intervenire con fermezza e immediatezza nella risoluzione di questa situazione che sta minando la serenità sociale della mia comunità, da sempre attenta al tema dell'accoglienza e dei più deboli». Così recita la lettera che il Sindaco Michele Abbaticchio ha indirizzato al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in un documento sottoscritto da tutti i consiglieri comunali, relativamente alla drammatica situazione in cui versa l’asp “Maria Cristina”, all’indomani delle dimissioni del cda. Lettera che si chiude con la richiesta di un incontro con il governatore.

Nella giornata in cui i dipendenti, che non ricevono lo stipendio da più di due anni, hanno iniziato uno sciopero della fame, il consiglio comunale si è aperto sulla questione (eccezionalmente, visto che non era previsto fra i punti all'ordine del giorno), sollevata dal consigliere di minoranza Emanuele Sannicandro (Insieme per la Città): «Questo sciopero della fame – argomenta - testimonia la gravità della situazione. Dobbiamo tenere a cuore la sorte delle persone. Ognuno faccia l’impossibile perché in maniera concreta tutti possano fare la loro parte».

«Fa male leggere- prosegue Sannicandro - che è venuto meno il contributo della Città Metropolitana, che poteva arrivare solo dietro progetti specifici. Non possiamo rimanere insensibili alle dichiarazioni dei dipendenti».

A stretto giro è arrivata la replica del primo cittadino: «Il cda ha comunicato le dimissioni all’una di stanotte, con una lettera che contiene anche alcune imprecisioni. Ho deciso di rivolgermi direttamente al presidente Emiliano in quanto le collaborazioni con i suoi dirigenti sono state finora infruttuose. È necessario – prosegue Abbaticchio - che un commissario prenda in mano la gestione, perché la situazione economica non è irreversibile».

Per quanto attiene la quota versata annualmente dalla Città Metropolitana all’asp, «il contributo di 150 mila euro è stato erogato negli anni, senza la presentazione di progetti specifici. Questi soldi sono stati stanziati anche negli ultimi due anni, ma sono stati bloccati in fase di liquidazione perché la Corte dei Conti ha messo in dubbio la liceità del finanziamento, in quanto il Maria Cristina è un’azienda autonoma e indipendente, non partecipata da enti pubblici».

Il consigliere pentastellato Dino Ciminiello, dopo aver sottolineato come la questione fosse stata sollevata anche a livello regionale dal collega Mario Conca, ha invitato il consiglio comunale a conferire un mandato preciso al commissario straordinario, di modo che l’ente venga salvaguardato, sollecitando «il dormiente presidente Emiliano».

Infine, la consigliere piddina Antonella Vaccaro ha evidenziato come già dalla settimana scorsa è stata inviata una richiesta per un incontro con il governatore pugliese per mettere in luce le problematiche della vicenda. Che continua ad essere tragica per i dipendenti.