"L'amministrazione Abbaticchio non si interessa abbastanza dell'edilizia scolastica"

L'attacco arriva da Sinistra italiana. Si critica la non partecipazione al Piano regionale triennale 2018/2020

Stampa l'articolo

Notizia sconcertante arriva dalla lettura dell’atto dirigenziale n. 70 del 02/08/2018 della Sezione Istruzione e Università della Regione Puglia. 
L’Amministrazione di Bitonto ha ritenuto di non dover partecipare all’Avviso pubblico per la formazione del Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2018/2020. Dunque, secondo l’Amministrazione, le scuole dell’infanzia, elementari e medie del nostro territorio non necessitano di finanziamenti per la messa in sicurezza, adeguamento sismico, ristrutturazioni straordinarie e di efficientamento energetico. 
Quello che ogni cittadino vede a occhio nudo è frutto di una realtà virtuale. Le scuole di grado inferiore a Bitonto sono perfettamente efficienti e dunque poco importa se non si concorre ad attingere a risorse finanziarie per un ammontare di 160 milioni di euro a cui si potranno aggiungere nel corso del triennio ulteriori 200 milioni tra fondi europei, nazionali e regionali. 
 

 

Nell’allegato A al suddetto provvedimento regionale si legge che 651 sono state le istanze arrivate in Regione per l’inserimento nella graduatoria. Anche piccoli Comuni non si sono lasciati perdere l’occasione di concorrere all’Avviso pubblico emanato il 16 aprile 2018. Allora, incomprensibili sono le dichiarazioni rilasciate il 20 luglio 2018 a un quotidiano online bitontino dal coordinatore Vincenzo Gesualdo di questo nuovo movimento politico - “Italia in Comune” - che ha la pretesa di esportare le buone prassi dell’Amministrazione di Bitonto: «Mettere in sicurezza gli edifici scolastici dovrebbe essere il primo investimento su cui operare visto che si tratta del bacino in cui si formano i cittadini del domani»; commentando la decisione da parte del Governo Conte di non rinnovare il programma Scuole Sicure. Indecifrabili e surreali sono gli slogan che provengono dai movimenti populisti e in questo non può fare eccezione “Italia in Comune” e il coordinatore regionale Gesualdo, primo perché rappresentano la deriva del movimento per antonomasia populista, secondo perché è molto più semplice fare opposizione al governo nazionale che governare! 
Orbene nell’ultimo periodo siamo vittime di coloro che dal governo nazionale tagliano Fondi pur di non mantenere accordi presi nei governi precedenti e coloro che accusano altri di tagliare non guardando a fondi più vicini, ecco come dar vita al festival dell’anti politica a discapito del bene comune. 
 

 

Solo gli atti concreti possono essere esportati come “buone prassi” e non ci sembra che per questa vicenda come per altre di cui racconteremo, gli esponenti di “Italia in Comune” – Bitonto possano essere presi come esempio di virtù.