Promuovere l’open source e GNU/Linux nelle scuole

idee di condivisione e diffusione della conoscenza umana

Certamente ricorderete, cari lettori, che ultimamente abbiamo parlato dei vantaggi pratici che derivano dall'adozione della filosofia del software “libero” e “aperto” nel campo delle pubbliche amministrazioni. Identico discorso, anzi ancora di più, vale nel campo della scuola pubblica (e sottolineo “pubblica”) di ogni ordine e grado.

Nel mio articolo di esordio, da quando è iniziata questa mia bella avventura col daBitonto, ho sempre sostenuto (e dimostrato) che le scuole dovrebbero fare di necessità virtù sposando con entusiasmo la filosofia free sotware ed open source: non soltanto per tagliare i costi, ma pure per eliminare i tempi spesi nelle trafile burocratiche per l'acquisto di software proprietario. Questo a livello pratico. Ad un livello un tantino superiore, la necessità di adottare e promuovere il software libero in ambito educativo è dettato dal fatto che esso, fondandosi sulle idee di condivisione e diffusione della conoscenza umana, prepara gli studenti ad essere buoni membri della loro comunità; il software proprietario, al contrario, è conoscenza riservata a pochi, sinonimo di chiusura e segretezza che è tutto all'opposto della missione propria delle istituzioni educative.

Comunque vale la pena sempre ricordare che «in informatica, open source indica un software i cui autori ne permettono il libero studio e la modifica da parte di altri programmatori mediante l'applicazione di apposite licenze d'uso (creative common). La collaborazione di più parti, in genere libera e spontanea, permette al prodotto finale di raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di lavoro. L'open source ha tratto grande beneficio da Internet, perché esso permette a programmatori geograficamente distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto. Ogni utente può usare, distribuire e migliorare il programma di cui viene rilasciato il codice sorgente».

Vorrei concludere questo mio breve articolo con un motto che ho trovato in rete relativo ad una start-up di giovani baresiche hanno messo su una scuola chiamata appunto «La Scuola Open Source» che dice esattamente: «L’innovazione è sempre sociale, altrimenti è speculazione sull’ignoranza degli altri».

Sperando di avervi fatto cosa gradita, vi ricordo che potete contattarmi al seguente indirizzo e-mail: michele.savino.51@gmail.com.