CALCIO - Us Bitonto, parla Tina Aluisio: "Ordine, disciplina, organizzazione e andremo lontano"

Intervista alla neo presidente neroverde, che si racconta tra progetti, prospettive e ambizioni

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Tina Aluisio, la nuova presidente del Bitonto, è una donna di poche parole.

Ai verbi preferisce i fatti, le azioni, la concretezza.

E non ha tutti i torti, perché nelle ultime stagioni nell'ambiente neroverde di chiacchiere ne sono volate tante, ma di risultati se ne sono visti pochi.

La incontro sabato mattina al “Città degli Ulivi”. Era lì insieme ai suoi collaboratori per lavorare alla prossima stagione, che per l'Us Bitonto è ormai alle porte, con l'inizio del ritiro a fine mese.

Ma chi è Tina Aluisio?
Mi considero – risponde con il sorriso – una donna umile ma determinata nel raggiungere gli obiettivi che mi prefiggo. Quando mi hanno proposto la presidenza del Bitonto, non ci ho pensato un secondo ad accettare”.

Lei bitontina doc, tanti anni al Nord Italia per motivi lavorativi, tifosa della Juventus, non ha paura di quello che le aspetta.

Sono molto motivata e orgogliosa – sottolinea ancora – e non mi interessa quello che è stato fatto nel passato. Non sono qui per giudicare, ma per portare il Bitonto ai massimi traguardi possibili”.

Traguardi, inevitabilmente, fa rima con obiettivi. “Promesse non ne voglio fare – scandisce – perché se poi si falliscono è difficile tornare indietro. É chiaro, però, che ci vuole ordine, disciplina, organizzazione, con tutti che devono fare al meglio quello che sono chiamati a fare. Solo così possiamo arrivare dove vogliamo arrivare”.

Poi c'è lo spazio tifosi.

E qui il presidente tocca l'emozione. “L'immagine degli ultras fuori dal Comune lunedì scorso è stata indimenticabile – ricorda – perché mai mi sarei aspettata questo calore.È stato tutto bellissimo, mi ha riempito d'orgoglio e fatto capire che ho fatto la scelta giusta”.

Ma il Bitonto 2016-2017 piace a Tina Aluisio? “Stiamo costruendo una squadra di uomini prima che di giocatori, e il direttore sportivo Franco Sgrona sta facendo un lavoro certosino e importante, ma su questo non avevamo dubbi. Voglio vedere un Bitonto che diverta, si diverta e faccia un calcio pulito senza violenza. Arriveranno altri giocatori? Non dovete chiedere a me”.

C'è anche dell'altro: “Il settore giovanile – dice – deve diventare davvero importante e fucina di giovani talenti per il nostro calcio. Il pallone moderno sta andando verso questa direzione, e noi non possiamo non vederlo”.

Ma su questo ambito, tra Antonio Bellavista e Francesco Morgese, può dormire sonni tranquilli.

E anche il “Città degli Ulivi”, non sarà dimenticato, anzi.

Che sia davvero l'alba di un giorno migliore?