4662 firme contro la Buona Scuola. Promotore dell'iniziativa il Comitato "4 Sì X la Scuola"

La prof.ssa Rosalba Cassano e il maestro Carmelo Bacco: «Dopo un inizio da sfiduciati per il risultato del referendum delle trivelle, ci siamo fatti forza l’un l’altro, abbiamo dialogato con la gente in maniera costruttiva e abbiamo ottenuto un ottimo risultato»

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Il Comitato “4 Sì X la Scuola” annuncia il successo dei 13 banchetti, tenutisi dal 23 aprile al 24 giugno nelle maggiori piazze bitontine e delle frazioni, con cui ha raccolto 4662 firme per il referendum abrogativo di parte della legge 107/2015.  Quattro sono i quesiti ammesi dalla Corte di Cassazione e che sono stati sottoposti all’attenzione dei cittadini dai comitati promotori del referendum . Della legge detta della “Buona Scuola” va rivisto il concetto di school-bonus: «I criteri di attribuzione del bonus non sono chiari–hanno spiegato la prof.ssa Rosalba Cassano e il maestro Carmelo Bacco, membri del comitato referendario-, per giunta quest’anno sono stati resi manifesti a giugno e non a settembre quando ciascun docente ha ottenuto gli incarichi. A valutare a chi distribuire la somma di denaro è un comitato di valutazione composto da tre docenti interni all’istituto e uno esterno e due genitori, insieme al dirigente».  Si dovrebbe puntare a una donazione alla Scuola in generale, in virtù di una distribuzione più equa. Con lo school-bonus si rischia di perdere il vero valore del lavoro svolto dagli insegnanti all’interno delle classi e ci si dimentica di quanto esso sia fondamentale nutrimento per le menti delle nuove generazioni che si affacciano al futuro. Si dovrebbero abrogare la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali e l’obbligo di 200 ore di alternanza scuola-lavoro nei licei e 400 nei tecnici e professionali. Gli istituti dovrebbero essere liberi di scegliere come gestire le attività. Per le valutazioni del merito da parte del dirigente scolastico, si chiede l’abrogazione parziale dei relativi commi per ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (DI 297/94) e l’attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione.  «Dopo un inizio incerto, sfiduciati per il risultato del referendum sulle trivelle, ci siamo fatti forza l’un l’altro, abbiamo dialogato con la gente in maniera costruttiva e abbiamo ottenuto un ottimo risultato. La nostra è una città che ha preso consapevolezza di un futuro che potrebbe essere a rischio per i propri figli. Si prospetta una vittoria per il superamento in Italia delle 500.000 firme che servono per ottenere il referendum nella primavera del 2017».  L’obiettivo è stato e sarà quello di salvaguardare l’autonomia pubblica statale delle scuole. Sono stati concordi nell’azione in tal senso: l’Associazione Docenti di Bitonto e alcuni sindacati territoriali come Cgil e Gilda, che hanno collaborato con il comitato referendario; genitori, docenti, studenti.