Accordo raggiunto per l'ex Om Carrelli. Firmata l'intesa con Selectika

A meno che il tutto non finisca come per la "Tua Industries", la firma pone la parola fine ad una vicenda che dura da sette lunghi anni

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È fatta. Dopo una intensa giornata di lavoro, in Regione, è stato finalmente siglato l’accordo per la reindustrializzazione dello stabilimento dell’ex Om Carrelli da parte della Selectika.

Lì, dove un tempo si costruivano carrelli elevatori, nascerà un impianto per la raccolta e il riciclo di carta, vetro e plastica. A partire dal 2020, 128 operai saranno assunti dal gruppo Selectika: 64 a tempo indeterminato e 64 a tempo determinato. I restanti lavoratori saranno assunti dalle aziende municipalizzate di Bari. Ad assicurarlo è stato Antonio Decaro, sindaco di Bari, seppur assente all’incontro di ieri perché partecipe ad un’assemblea dell’Anci.

Presenti all’incontro i sindacati, la Selectika srl, la Città Metropolitana di Bari, rappresentata dal direttore generale Davide Pellegrino, su delega del sindaco Antonio Decaro, l’Ager, l’agenzia regionale per il servizio di gestione rifiuti, Il protocollo di intesa con Selectika, alla fine, è stato firmato anche dal refrattario Comune di Modugno, proprietario dell’immobile e disposto a cederlo solo a patto dell’assunzione di tutti e di rassicurazione sull’assenza di pericoli ambientali.

Il Comune di Modugno renderà quindi disponibile alla Selectika lo stabilimento avviare il progetto, ma cederà definitivamente la proprietà solo quando Selectika avrà completato tutte le 128 assunzioni previste negli accordi sindacali.

Sono state accolte le condizioni poste dal Comune di Modugno per la cessione. Lo stabilimento infatti tornerà nella proprietà del Comune, sia nel caso Selectika non rispetti gli obiettivi di assunzione, sia nel caso l’azienda, nel processo industriale, violi il divieto strenuamente chiesto da Modugno di effettuare attività di incenerimento, termovalorizzazione, combustione rifiuti.

«Come Comune di Modugno ci siamo posti e abbiamo raggiunto l'obiettivo delle massime tutele possibili sia per i lavoratori, sia per la salubrità del nostro territorio. Siamo davvero di fronte a una pagina inedita: abbiamo contrattato punto su punto il testo dell'intesa per costruire una vera e propria rete di protezione, rispetto al rischio che non si rispettino gli accordi sulle assunzioni e, soprattutto, rispetto a eventuali pericoli per l'ambiente del nuovo progetto industriale. In questo senso, abbiamo previsto una serie di condizioni, presenti nel protocollo d'intesa, che se non rispettate, comporteranno come sanzione la risoluzione dei contratti e la restituzione dello stabilimento al comune» è il commento del sindaco modugnese Nicola Magrone, che in consiglio comunale si era espresso in maniera estremamente critica e sospettosa verso l’accordo e la stessa Selectika, temendo un nuovo caso Tua Industries, con promesse mancate e prese in giro, e un nuovo inceneritore in un territorio già segnato da impianti inquinanti.

«Oggi è una giornata storica. La vertenza degli operai ex OM Carrelli ha finalmente un lieto fine per il quale stiamo lavorando con forza da anni tutti insieme, lavoratori, Regione Puglia, Comune di Bari e di Modugno, CGIL, CISL, UIL, Selectika e Confindustria: abbiamo sottoscritto il Protocollo d'intesa per il rilancio del sito ex OM. Questo vuol dire una sola cosa: 128 operai tornano ad avere un lavoro, le famiglie di questi coraggiosi cittadini tornano a progettare un futuro e vivere un presente. Non solo: gli altri 25 operai saranno assorbiti dall'indotto della zona industriale. Un risultato straordinario» è invece il commento di Domenico De Santis, consigliere del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha partecipato all’incontro in rappresentanza del governatore pugliese.

Soddisfazione è stata espressa anche dallo stesso Emiliano e dal sindaco di Bari Antonio Decaro.

Ricapitolando, dunque, dopo sette anni di attesa, sembra finalmente che la lotta degli operai dell’ei fu Om Carrelli sia giunta a lieto fine, dopo anni di proteste, manifestazioni, appelli. A meno che, con il tempo, il tutto non si risolva in un nuovo caso “Tua Industries”, dal 2020 cominceranno a lavorare nel nuovo impianto.