Addio a don Pasquale Muschitiello, già parroco per 22 anni della Cattedrale e vicario parrocchiale della Basilica Santi Medici

Mons. Francesco Cacucci: “Lo porto nel cuore per la sua disponibilità, dolcezza e umiltà. Posso testimoniare che ha esercitato con umiltà il ministero sacerdotale nella chiesa diocesana di Bari-Bitonto”

Stampa l'articolo

Ieri pomeriggio nella chiesa di San Ferdinando di Bari mons. Domenico Ciavarella vicario generale arcidiocesi di Bari-Bitonto ha presieduto la liturgia eucaristica esequiale di don Pasquale Muschitiello hanno concelebrato don Giovanni Giusto vicario episcopale territoriale, don Vito Piccinonna parroco-rettore Basilica dei Santi Medici, don Rocco Priore vicario parrocchiale Concattedrale e altri sacerdoti, il vicario generale ha letto il messaggio di cordoglio di mons. Giuseppe Satriano arcivescovo di Bari-Bitonto, nell’omelia ha ricordato con semplicità l’esemplare itinerario di vita presbiterale di don Pasquale che si è donato totalmente al Signore.

Don Pasquale Muschitiello nato a Bitonto il 20 marzo 1946, con decreto vescovile della diocesi di Ruvo-Bitonto il 23 agosto 1964 ricevette la vestizione clericale nella Cattedrale di Bitonto, conseguì gli studi teologici presso il Seminario Regionale Pugliese “Pio XI” di Molfetta, in Piazza San Pietro nel giorno di pentecoste del 17 maggio 1970 fu ordinato presbitero da Papa Paolo VI insieme a 278 diaconi provenienti da ogni diocesi del mondo, in quel giorno ricorreva il Giubileo sacerdotale del Papa, che affermò: “Rappresentate Cristo, diventate strumenti, ministri a servizio della chiesa e della umanità”.

Mons. Aurelio Marena nel 1971 lo nominò rettore del Seminario diocesano minore e iniziò a celebrare le Messe nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, nel 1973 fu nominato canonico del Capitolo Cattedrale, nel 1974 il vescovo Marena gli conferì il mandato di vicario parrocchiale dei Santi Medici (terzo vice parroco) che ricoprì con entusiasmo nel periodo cruciale della costruzione del nuovo Santuario in collaborazione con mons. Domenico Vacca (primo parroco-rettore), il 23 novembre 1974 festa di Cristo Re partecipò alla benedizione delle otto campane dei Santi Medici, che furono consacrate dal cardinale mons. Corrado Ursi arcivescovo di Napoli.

Mons. Mariano Magrassi arcivescovo di Bari Bitonto il 1 gennaio 1982 gli affidò l’incarico di assistente spirituale diocesano dell’Unitalsi, mentre il 24 febbraio 1982 gli conferì la nomina di parroco della Cattedrale e padre spirituale della gloriosa Arciconfraternita Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto, che ricoprì con diligenza per 22 anni questo prestigioso ministero pastorale.

Il 16 maggio 1982 don Muschitiello partecipò insieme con mons. Francesco Savino già rettore Basilica Santi Medici, don Michele Lacetera cancelliere vescovile e i laici della diocesi di Bitonto prof. Giovanni Procacci e prof. Giuseppe Cannito nello stadio della Vittoria di Bari alla visita fraterna di Madre Teresa di Calcutta, fu un evento storico per tutte le diocesi di Puglia.

Mons. Francesco Cacucci arcivescovo di Bari-Bitonto il 1 settembre 2004 gli conferì la nomina di parroco della chiesa di San Ferdinando di Bari ubicata in via Sparano in pieno centro, dove si tuffò con dedizione in questo nuovo servizio parrocchiale ricoprendolo a tutt’oggi.

La sua ultima presenza ufficiale nella chiesa di Bitonto avvenne in Cattedrale l’8 dicembre 2004 nella solenne cerimonia eucaristica del primo centenario d’incoronazione 1904-2004 alla statua patronale dell’Immacolata, allora prof. Nicola Pice sindaco consegnò all’arcivescovo la corona aurea argentea tempestata di pietre preziose donata dai confratelli (un valore inestimabile).

Ho avuto l‘onore di conoscere in primis don Pasquale Muschitiello di condividere con lui diverse attività pastorali e confraternali, è stato un sacerdote dotato di un carisma evangelico lungimirante ancorato nella fede, la sua voce e il suo sorriso erano le prime particolarità della sua umanità, ha generato nel cuore del clero e dei laici bitontini sentimenti di affetto e stima, nel promuovere una pace interiore spirituale che lui mostrava con tenerezza, semplicità e naturalezza.