Adozioni internazionali, inaugurato sabato scorso lo sportello congiunto di CIFA e ANPIL

La sede bitontina è l'unica per tutto il sud Italia e si occuperà anche di ascolto delle famiglie

Stampa l'articolo

Inaugurata sabato mattina la sede regionale del CIFA for Children e delll’A.N.P.I.L Onlus (Amici Nella Promozione Internazionale Lasalliana), due enti che a Bitonto hanno avviato uno sportello per le adozioni internazionali e l’ascolto familiare. Prima dell’apertura ufficiale del locale in via Giacomo Leopardi 37, unica sede per tutto il sud Italia, si è tenuto un convegno, “Il sostegno del terzo settore alla Famiglia, tra mille difficoltà”, nella Sala degli Specchi di Palazzo Gentile alla presenza del presidente nazionale ANPIL, Massimiliano Salierno, del presidente nazionale CIFA, Gianfranco Arnoletti, e del referente dei due enti per lo sportello bitontino, Michele Augurio.

A fare gli onori di casa, il sindaco Michele Abbaticchio.

«Crediamo molto nelle funzioni della famiglia nel processo di costruzione della comunità – ha ricordato il primo cittadino –. Il tema delle adozioni assume una finalità importante nella formazione di una famiglia e per tutte quelle giovani coppie che vogliono aprirsi all’integrazione del nucleo familiare. Una sede a Bitonto di questo sportello ci inorgoglisce particolarmente sia perché è stato scelto un territorio che presenta molteplici problematiche sia per il servizio informativo gratuito che andrà a svolgere. Sono disponibile a facilitare il contatto con i cittadini, le relazioni interpersonali e tra le associazioni e la comunità».

Spazio a seguire a Massimiliano Salierno, presidente nazionale dell’ANPIL.

«Anpil e Cifa sono due associazioni senza scopo di lucro. Il nostro obiettivo è quello di accogliere le problematiche delle famiglie a 360°, in un contesto come quello attuale di grave crisi, dotandole di strumenti psicologici per affrontare i problemi. L’Anpil si occupa di cooperazione internazionale, realizza attività per migliorare le condizioni dei paesi in via di sviluppo. E lo facciamo attraverso corsi di formazione, campi estivi, iniziative di volontariato sul posto così da consentire a quei Paesi di sganciarsi dalla dipendenza dall’Italia e poter camminare con le loro gambe. Lavoriamo anche con iniziative per il sostegno a distanza, diversa dall’adozione, perché permette al bambino di restare nel suo contesto sociale ma crescere grazie all’aiuto di una famiglia italiana. CIFA è invece il principale operatore italiano nel campo dell’adozione internazionale sia per il numero di adozioni completate che per i Paesi dove opera. Crediamo molto in questa collaborazione e nei rapporti con le istituzioni, attraverso suggerimenti e integrazioni su altri progetti del territorio per bambini e famiglie».

Di famiglia ed infanzia invece ha parlato Michele Augurio, responsabile dello sportello bitontino per conto sia di CIFA che di ANPIL.

«Mi sono trasferito a Milano nel 1973 e da allora, da circa 40 anni dunque ormai, ci siamo occupati del disagio conclamato, mettendo insieme cocci di famiglie rotte. Abbiamo sempre parlato di prevenzione, ma non di ciò che abbiamo mai fatto realmente. Con ANPIL abbiamo fatto una scommessa: dovevamo intercettare il bisogno prima che diventasse disagio. Volevamo fosse uno spazio d’ascolto. Pensavamo non sarebbe durato, ad oggi invece l’utenza è altissima. Non abbiamo un ruolo giudicante, cerchiamo solo di capire e cogliere ogni emozione. Non è uno spazio psicologico, non ci permette di fare terapie brevi solo sulle relazioni».

«Dal 1978 mi occupo anche di adozioni – aggiunge Augurio –. L’ultimo baluardo a difesa dell’adozione di un bambino è la figura femminile, che noi per questo dobbiamo preparare accompagnandola in un percorso di crescita e formazione.Nel 1999 sono andato in Angola e abbiamo promosso l’anagrafe, è partita la registrazione delle nascite fino a quel momento inesistente. I tempi per l’adozione non sono lunghi ma bisogna riempirli di contenuti, non abbandonando la famiglia durante l’iter. L’adozione aiuta a far superare il disagio dei genitori che non possono avere figli e che hanno bisogno di un bambino per vivere in una famiglia, ma chiaramente deve esserci il desiderio della paternità e della maternità».

Sulle difficoltà e sulle opportunità dell’adozione internazionale verte l’intervento di Gianfranco Arnoletti, presidente nazionale del CIFA.

«Una difficoltà può essere rappresentata dai tempi burocratici, che possono essere anche lunghi, mentre si tratta di un’opportunità perché l’adozione è un’avventura dove aiutare le famiglie ad ottenere i giusti requisiti – illustra Arnoletti –. CIFA è un’organizzazione non governativa riconosciuta dal Ministero degli Esteri. Opera in italia dal 1980, in questi 34 anni di esperienza abbiamo aiutato 2291 famiglie, nel solo 2013 sono arrivati 291 bambini da 13 Paesi diversi. I Paesi coinvolti nel nostro progetto di adozioni internazionali sono Brasile, Colombia, Perù, Panama, Haiti, Moldavia, Kazakhstan, Cina, Filippine, Cambogia, Vietnam, Thailandia, Sri Lanka, India, Etiopia, Togo, Congo, Russia, Bulgaria, Ucraina, Romania. Bitonto è la quinta sede in Italia dopo quelle di Torino, Milano, Venezia ed Ancona, mentre abbiamo sportelli informativi a Firenze, Lucca, Milano e Rescaldina (Milano). In totale contiamo 60 operatori qualificati in Italia e 250 all’estero».

L’iter per l’adozione è piuttosto complesso. Si parte con una serie di informazioni da dare alla coppia, poi si approfondisce il singolo caso e si sceglie il Paese di provenienza del bambino, per accertarsi sin da subito delle reali possibilità che ci sono. Dopo si passa al conferimento dell’incarico, alla formazione, all’allestimento di tutta la documentazione, all’accompagnamento e alla gestione dell’attesa. Successivamente si continua con la proposta di abbinamento, l’organizzazione del viaggio e del soggiorno nel Paese del minore e l’assistenza nei Paesi, in modo tale da fronteggiare eventuali situazioni di insicurezza in quel Paese. Una volta adempiuto il rientro, tocca alla fase successiva all’adozione, e quindi al sostegno e al report post-adozione.

Chiusura con l’assessore ai Servizi Sociali del comune di Bitonto, Franco Scauro, che ha auspicato una proficua interazione e collaborazione tra le varie associazioni e l’assessorato ai Servizi Sociali con questo sportello, per la crescita del territorio e per la risoluzione di tante problematiche, che faticano nel trovare una sistemazione dato l’esiguo numero di operatori presenti negli uffici comunali dinanzi alle tante richieste provenienti dalla gente.