Arriva in Puglia il grano verde, il Freekeh. La produzione è nata da un progetto tra Università e aziende agricole

Il risultato sarà testato domani da Coldiretti Puglia. Sarà una soluzione alla guerra che mette a rischio sul mercato oltre un quarto del grano mondiale

Stampa l'articolo

Con la guerra che mette a rischio sul mercato oltre un quarto del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali, in Puglia entra in produzione il grano verde, il “Freekeh”, il grano duro raccolto prima della maturità che arrostito, essiccato al sole o arrostito e mangiato intero o schiacciato, come una semola dai mille usi in cucina. A darne notizia è Coldiretti Puglia, che mercoledì 27 aprile 2022, alle ore 10,00, presso l’Istituto Alberghiero di Grumo Appula (Via Roma, 4) testerà il nuovo grano, nato grazie ad un progetto di ricerca portato avanti dall’Università di Bari nelle aziende agricole VI.Cento, Masseria Revinaldi e Agriturismo Civitelluzza, in collaborazione con Coldiretti Bari e Terranostra Puglia, associazione agrituristica e ambientale.

Lo chef Giuseppe Galena dell’Alberghiero e la squadra dei cuoci contadini degli agriturismi di Campagna Amica, aderenti a Terranostra, si esibiranno in cucina nelle preparazioni a base di grano verde, il cereale alla moda in Europa che gli agricoltori della Murgia stanno testando grazie al progetto di ricerca ‘New Grain’.

Il Freekeh è conosciuto da 5.000 anni in Medio Oriente e la sua prima menzione fu rinvenuta a Baghdad in un libro di cucina del tredicesimo secolo – spiega Coldiretti Bari - legato ad una leggenda, quella dei contadini obbligati a versare le tasse imposte dall’impero ottomano, ma sempre pronti a conservare parte del loro grano raccogliendolo prima del raccolto, per poi dargli fuoco per prevenirne la germinazione e la decomposizione.

Secondo il portavoce per l’Accademia di Nutrizione e Dietetica, Vandana R. Sheth, l’elevato contenuto di fibre del freekeh può aiutare le persone desiderose di perdere peso perché questo cereale sia ricco di proteine e di fibre fornisce infatti una sensazione di sazietà, che riduce il consumo di calorie complessive.

Saranno presentati i risultati della ricerca dell’Università di Bari, i prossimi sviluppi della produzione, curiosità e cenni storici sul nuovo grano.