Battaglia di Bitonto. La Croce Nera d'Austria vorrebbe far visita a Bitonto per onorare i caduti

La proposta fu avanzata anni fa dai movimenti meridionalisti, che oggi si chiedono: "Come mai non si è fatto più niente?"

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Dopo ogni guerra, si sa, la storia è sempre scritta dai vincitori.

E anche la battaglia di Bitonto non fa eccezione. Essa non segnò solo la vittoria dell’esercito spagnolo, e la nascita, sotto lo stendardo borbonico, del Regno di Napoli.

La battaglia di Bitonto segnò anche la disfatta di un altro esercito, quello austriaco, guidato da Antonio Pignatelli, principe di Belmonte.

Circa mille furono i soldati asburgici morti durante gli scontri. Altri mille furono i feriti e 2500 furono gli austriaci catturati.

Numeri che fanno di Bitonto uno dei luoghi sacri della storia austriaca, individuati dalla Croce Nera d’Austria, associazione nata nel 1919 allo scopo di onorare la memoria dei soldati caduti in battaglia. Diversi, oltre alla nostra città, sono i luoghi della memoria austriaca in Italia, tra cui Alessandria, Altamura, Caserta, Asiago, e tanti altri.

Responsabile dell’associazione, per il Sud Italia, è Umberto Schioppa,che, da alcuni anni, vorrebbe invitare una delegazione austriaca a deporre una corona in onore ai caduti della Battaglia sull’Obelisco Carolino in Piazza XXVI maggio 1734, fatto erigere da Carlo di Borbone in occasione della vittoria sugli Asburgo d’Austria.

Durante l'ultimo premio Alfiere del Sud, tenutosi nel 2011, Schioppa aveva avanzato la proposta, ma le condizioni in cui versava il monumento resero impraticabile l’idea. Le numerose scritte che lo deturpavano non avrebbero reso una buona immagine della città. Solo nel 2012, con le operazioni di pulizia eseguite su quell’antico marmo, il monumento tornò al suo candore.

Avevamo promesso di organizzare qualcosa per il 2012. La caduta di Valla e l'ascesa di Michele Abbaticchio avevano fatto bene sperare al riguardo – confessa Agostino Abbaticchio, ex candidato sindaco per il Movimento Duosiciliano –. Lo stesso organizzatore del premio Alfiere del Sud, Francesco Laricchia, aveva preso accordi con l'assessore Scauro per realizzare l'evento”. Cosa sia accaduto di preciso tra Scauro e Laricchia non è ancora dato sapere. “Ma – osserva Abbaticchio - da quanto si è insediata l'attuale amministrazione non è stato più possibile realizzare nessun evento riguardante la commemorazione della Battaglia, che non fosse il corte storico, che altro non è se non lo sfoggio di personaggi in costume d'epoca. A nessuno dei bitontini che assistono al corteo è dato sapere quale sia la vera storia dell'evento. La stessa disponibilità di un'aula della scuola elementare Fornelli adibita a Museo della Battaglia è stata nascosta a tutti, quasi fosse una vergogna. Fosse accaduto in un paesino del nord, avremmo avuto la settimana di studi sulla Battaglia, il giornalino della Battaglia, la sagra della Battaglia, la maglietta della Battaglia, il profumo della Battaglia, e chissà quali altri mezzi promozionali”.

Per i promotori, l’iniziativa potrebbe essere utile anche per promuovere i nostri prodotti tipici ed incrementare il turismo austriaco in città: “Fu proposto di indicare un simbolo per identificare i prodotti bitontini qualche meridionalista proposte l'Obelisco Carolino. In più era stato proposto un gemellaggio tra Bitonto e qualche paese austriaco, grossi consumatori di olio bio, per promuovere i prodotti bitontini in Austria”.

Scommettiamo che, invitando gli austriaci a visitare Bitonto, qualcuno se ne innamora?” conclude, auspicandosi che l’evento possa finalmente vedere la luce nel 2015.