Bitonto in prima linea nei trapianti di cuore: professionalità, generosità e sensibilità del team

Quest’anno al Policlinico di Bari è stato eseguito il centesimo trapianto di cuore a partire dal 2002 e in soli 6 mesi, dall’inizio dell’anno, sono già 11 i trapianti

Stampa l'articolo

DEL DOTT. NICOLA DI BARI

Lo squillo del telefono, spesso durante la notte.

La comunicazione di un potenziale cuore compatibile disponibile.

La corsa in ospedale.

L’ansia di affrontare un intervento delicatissimo.

La felicità per il dono ricevuto, che significa finalmente guarire, allontanare dalla mente l’idea di non riuscire a farcela, tornare a vivere; ma anche avvertire un doloroso senso di colpa per la consapevolezza di attendere la morte di un’altra persona.

Questo è quanto vivono, per mesi o anni, molti pazienti costretti a frequenti ospedalizzazioni, perché affetti da scompenso cardiaco terminale refrattario ai trattamenti farmacologici. Sono sentimenti contrastanti di dolore e di gioia, quelli che vive anche la nostra equipe nel momento in cui giunge la segnalazione di un potenziale donatore dal Centro Coordinamento Trapianti della Regione Puglia alla U.O.C. di Cardiochirurgia Universitaria del Policlinico di Bari, guidata dal Direttore Prof. A. D. Milano, e dal Responsabile dell’U.O.S. Trapianto Cuore e Assistenza Meccanica del Circolo Prof. T. Bottio. Fanno parte dell’equipe tutta bitontina il Dott. Nicola Di Bari (Cardiochirurgo e docente di Cardiochirurgia per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Scienze infermieristiche), Angelo Giannone (infermiere di Reparto), Melania De Caro (infermiera di Terapia Intensiva) e Anna Natilla (Infermiera di Sala Operatoria).

Questi sono solo alcuni dei nomi dell'intero team che, con estrema abnegazione, partecipa alle varie fasi del trapianto cardiaco, che vanno dal prelievo di cuore da donatore deceduto, all’impianto nel ricevente, sino alla gestione post-operatoria che prevede uno stretto follow-up presso l’ambulatorio Trapianto Cardiaco.

Quest’anno al Policlinico di Bari è stato eseguito il centesimo trapianto di cuore a partire dal 2002 e in soli 6 mesi, dall’inizio dell’anno, sono già 11 i trapianti eseguiti, con numeri che si avvicinano a quelli dei grandi centri trapiantologici del Nord Italia.

Tutto ciò è stato reso possibile non solo grazie allo sforzo e all'organizzazione capillare di tutti gli operatori sanitari della U.O.C. di Cardiochirurgia Universitaria, del Centro Regionale Trapianti e dei vari Ospedali afferenti alla rete scompenso, ma anche all’aumentato numero dei potenziali donatori, che tuttavia rimane ancora troppo basso a causa dell'elevato tasso di opposizione alla donazione.

L’auspicio, afferma all'unisono la nostra equipe bitontina, è “promuovere la cultura della donazione, sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, anche attraverso la scuola, all’importante gesto della donazione, esprimendo già il proprio consenso in vita. In fondo tutti noi facciamo parte di un’unica grande squadra che gioca la stessa partita, in cui la vita è l’unica cosa che conta”.