Chiusura Mercatone uno. Il Comune in campo per aiutare gli ex dipendenti bitontini e residenti in città

Da Palazzo Gentile hanno deciso di stanziare parte dei capitoli di Bilancio per un aiuto con le spese ordinarie. Domani saranno in Consiglio comunale

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Un piccolo e simbolico aiuto ai bitontini che fino a qualche settimana fa lavoravano al Mercatone uno e che adesso vedono incerto il proprio futuro.

Il Comune, e in modo particolare l’assessorato ai Servizi sociali, ha preferito non girare la testa dall’altra parte dinanzi a questa situazione e di attivarsi per fare quello che è possibile.

 

La storia. La storia recente della crisi di un marchio storico, di cui quello che è successo poco meno di un mese fa è solo la punta dell’iceberg, inizia nel 2018, allorché, dopo un lungo e travagliato iter, la “Shernon Holding” acquisisce “Mercatone Uno”, che era in amministrazione straordinaria. Il Mercatone, allora, pur riducendo la sua presenza sul territorio, è tornata a impiegare nei suoi 55 punti vendita circa 2mila lavoratori. Tutto precipita però il 23 maggio, allorché, con la sentenza del tribunale di Milano, si decreta il fallimento della Shernon. Drammatiche le conseguenze: i cancelli rimangono chiusi e i lavoratori disoccupati. Qualche giorno fa, il 18 giugno, è stato firmato l'accordo al ministero per lo Sviluppo economico per assicurare la Cassa integrazione - che si sostanzierà tra qualche mese, forse a partire da settembre - ai lavoratori trovatisi sul lastrico dall'oggi al domani. Tale situazione ha causato e sta causando enorme disagio sociale nelle famiglie dei dipendenti, in particolare in quelle monoreddito e nelle aziende impegnate nell’indotto. Ha chiuso i cancelli, ovviamente, anche lo storico punto vendita di Terlizzi, dove lavoravano circa 50 dipendenti, qualcuno dei quali pure bitontino, ma “solo” cinque residenti nella nostra città.

 

La politica in campo. Il Partito democratico cittadino, guidato dal segretario nonché dal consigliere comunale Francesco Brandi, dopo aver fatto visita al presidio dei lavoratori dello stabilimento della vicina città dei fiori, ha preso a cuore la loro vicenda e seguito le attività messe in campo nelle ultime settimane, concordando il da farsi con il consigliere comunale terlizzese Giuseppe Volpe e il referente dei lavoratori Franco Veneto.

Succede, allora, che dieci giorni fa, dopo un incontro nella sede bitontina con una delegazione di lavoratori e una presenza sindacale, si è deciso di portare all'attenzione della cittadinanza di Bitonto la vicenda “Mercatone Uno” perché sia di monito a tutti e non entri nel dimenticatoio. E venerdì, anche vista la presenza di quattro consiglieri comunali nell’assemblea cittadina, si è deciso di portarla all’attenzione dell’assessorato dei Servizi sociali.

Le misure di Palazzo Gentile. L’incontro tra l’assessore al ramo Gaetano De Palma, i vertici del Partito democratico e i cinque lavoratori in questione, si è svolto venerdì. Verrà stanziata, in via straordinaria e una tantum, una parte dei capitoli del bilancio dei Servizi sociali per aiutare in questi mesi gli ex dipendenti senza stipendio a pagare le utenze e ad affrontare le spese ordinarie, nella speranza che a settembre arrivino i primi assegni di cassa integrazione.

Desidero ringraziare – sottolinea il segretario democratico - Gaetano De Palma e il sindaco Michele Abbaticchio per la pronta risposta alla nostra iniziativa. I casi dei cinque dipendenti saranno analizzati singolarmente e non tutti insieme. Non si tratta di un assegno mensile, ma di un singolo aiuto, che sarà effettuato soltanto una volta, nel consentire loro di far fronte alle spese ordinarie, attraverso precise documentazioni che dovranno fornire". 

"Domani - ha sottolineato, invece, il titolare al Welfare - i dipendenti dell'azienda saranno in Consiglio comunale. Si è deciso, attraverso una richiesta ufficiale del sindaco metropolitano, anche di proporre all'Associazione bancaria italiana (Abi, ndr) la richiesta di sospensione del pagamento dei mutui. Un obiettivo che la politica si deve porre è un ricollocamento di questi lavoratori, che però non è semplice vista l'età media over 40.