Comitati di quartiere. L'endorsement della zona artigianale: "Un'idea ottima e positiva"

Da Vincenzo Marinelli, presidente del primo comitato creatosi 5 anni fa, arriva un plauso all'iniziativa dell'amministrazione comunale

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«Siamo molto contenti e soddisfatti che l'amministrazione abbia deciso di suddividere la città in comitati di quartiere».

Nei giorni in cui da Palazzo Gentile si stanno convocando le prime assemblee costituenti dei comitati, un deciso sostegno all'iniziativa arriva da chi l'idea l'aveva già pensata in anticipo. Con risultati positivi, a quanto pare.

Lui è Vincenzo Marinelli, da 5 anni presidente del comitato di quartiere della zona artigianale, il primo a nascere in città.

«Era necessario –racconta – portare avanti le richieste, i bisogni e le necessità delle aziende che si trovano in questa zona. I risultati non sono mancati perché abbiamo ottenuto l'acqua, la fogna e la telefonia, la denominazione delle strade, c'è stato un nostro contributo per la realizzazione del ponte sulla sp 231 in direzione Terlizzi, e adesso ci sarà il completamento delle opere di urbanizzazione».

I comitati di quartiere, allora, funzionano. E come tale – dicono a gran voce dalla zona artigianale – sono un esperimento da portare avanti. «E' davvero importante – prosegue Marinelli – che l'amministrazione abbia deciso di perseguire questa idea perché sarà sicuramente una cosa davvero molto utile».

Il titolare della omonima azienda di infissi, porte e verande getta anche uno sguardo positivo al comitato n°14 (in realtà non ancora formato, ndr) che riguarderà, in un certo qual modo, parte dell'area al di là del passaggio a livello che porta a Molfetta.

«E' anche giusto – spiega – il fatto che possa nascere un comitato di quartiere nella zona immediatamente al confine con l'area delle aziende, e che sarà una sorta di comitato residenziale».

Già, perché l'area artigianale, quindi, dovrebbe avere due comitati, ben delimitati tra loro. Il primo quello delle imprese, l'altro per i residenti.