Crisi all’Asp “Maria Cristina”, Forza Italia: “Situazione insostenibile, urge trovare una soluzione"

La preoccupazione dei consiglieri Rossiello e Damascelli: “Passano i mesi, ma non cambia nulla. Anzi, la situazione peggiora di giorno in giorno sino alle dimissioni del presidente”

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Una situazione ormai insostenibile. E che, se possibile, peggiora sempre più.

La crisi dell’Azienda di Servizi alla Persona “Maria Cristina di Savoia” è divenuta gravissima ed il futuro dei dipendenti si fa sempre più nero.

Lo denuncia a gran vigore Forza Italia.

Nei giorni scorsi, siamo stati all’Asp “Maria Cristina di Savoia” per incontrare ancora una volta gli operatori, che stanno attraversando un periodo di profondo disagio a causa del grave dissesto dell’azienda servizi alla persona. Passano i mesi, ma, purtroppo, non cambia nulla. Anzi, la situazione peggiora di giorno in giorno. Avevamo sentito e letto promesse verbali e scritte, chiare ed inequivocabili, dell’Amministrazione comunale che, riportiamo integralmente fra virgolette, aveva “testimoniato la volontà di sostenere le richieste dei lavoratori, promettendo, lo scorso 19 febbraio, di acquisire i dati dell’azienda e di fare proposte concrete ai sindacati, entro e non oltre le due settimane di tempo”. Purtroppo, si è trattato soltanto di uno dei folkloristici annunci stile social network, a cui non è stato dato alcun seguito, se non soltanto 7 utenti in più, ma nessuna proposta concreta”, osservano amareggiati i consiglieri comunali di Forza Italia Domenico Damascelli, capogruppo, e Carmela Rossiello.

Sono troppe le istituzioni che non stanno facendo la loro parte e che, di conseguenza, stanno causando il dramma di tante famiglie: “L’Asl Bari, l’azienda sanitaria con un bilancio tra i più corposi delle Asl d’Italia, continua, con assurda e persino sfacciata noncuranza, a dissanguare l’Asp “Maria Cristina di Savoia” pagando un misero canone di affitto mensile, comprendente anche le spese di acqua, luce e gas, pari a poco più di duemila euro per 1.500 mq. Questa sì che è beneficenza. Ma per chi?”, sottolineano preoccupati Damascelli e Rossiello.

La vera tragedia: “I lavoratori che attendono mensilità arretrate dei loro stipendi, fornitori di merci e servizi in attesa dei pagamenti sono il frutto di un management che, negli ultimi tempi, produce un disavanzo che rischia di portare al declino una pubblica istituzione che, dal 1852, ha servito il territorio per 162 anni con servizi efficaci, efficienti, improntati al bene comune, per il sostegno agli ultimi” dichiarano dal partito.

Dunque, una situazione assurda e dolorosa, che trova riscontro anche nelle dimissioni del presidente del CdA, da risolvere al più presto: “Non è più possibile attardarsi sulla discussione, adesso una svolta concreta e reale non è più procrastinabile ed è assolutamente necessaria. Altrimenti, si segni il passo. Occorre sfruttare al massimo le potenzialità del “Maria Cristina” con le sue professionalità, i servizi che eroga e che potrebbe erogare, la sua struttura.?Ma vorremmo che siano accertate anche le responsabilità di tale grave disavanzo finanziario prodotto, che affligge l’ente. Adesso la città deve necessariamente sapere quali siano state le cause che hanno determinato tale situazione di precarietà economica per l’azienda” continua Damascelli. 

La soluzione prospettata sembra l’unica da attuare nel più breve tempo possibile: “Si proceda, dunque, con la redazione di un piano industriale, un business plan, che illustri pubblicamente in termini qualitativi e quantitativi le finalità della nuova presidenza e dell’amministrazione in merito alle strategie e alle azioni che saranno messe in campo per il conseguimento degli obiettivi da raggiungere” prosegue Damascelli.

Ecco la proposta finale di Forza Italia: “Occorre, inoltre, una visione manageriale dell’ente, che blocchi subito la generazione di perdite e punti, invece, ad un risanamento finanziario che ridia dignità al “Maria Cristina di Savoia”, a chi vi alloggia e lo frequenta e a chi vi lavora cercando di assicurare un servizio alla collettività”.