Da Bitonto a Beirut. Dal Libano a Bari. Dall'Abeliano alla Cometa: ecco "Non chiamateli briganti"

L'epopea tragicomica risorgimentale di Mimmo Mancini e Paolo De Vita

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Da Bitonto a Beirut. Dal Libano a Bari. Dall'Abeliano alla Cometa: cinque buone ragioni per andare a teatro a vedere Non chiamateli Briganti con Mimmo Mancini e Paolo De Vita. La prima, riscoprire il valore della memoria, ricordando con Milan Kundera che “per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria, si distruggono i loro libri, le loro culture, la loro storia”. La seconda, ripensare a quella tragicomica attitudine al trasformismo politico, ideologico e sociale che da sempre contraddistingue il popolo italiano. La terza, cogliere l’ironia e il disincanto di una storia che parla di noi, anche se la vicenda ci conduce agli anni 1859-1863, agli anni del trapasso dal regno borbonico alla Unità d’Italia, con protagonisti due fratelli pugliesi, Carlo e Cosimo Capitoni, uno contadino, l’altro pastore, accusati ingiustamente di un furto di pecore e quindi costretti a darsi alla macchia, divenendo briganti per forza e non per vocazione, poi garibaldini inconsapevoli, poi ancora altro. La quarta, lasciarsi afferrare dal “pensiero narrativo” del testo recitato che si traduce in “discorso narrativo” e il “discorso narrativo” rende possibile la riflessione, innesta un processo interattivo tra scena e platea e dà forma ad un “vissuto umano” comunicato con una narrazione pregna di una connotazione emotiva. La quinta, la straordinaria coppia degli attori, poliedrici e intensi, che rivestono di umanità i loro personaggi col precipuo intento di divertire rivelando (o svelando?) la realtà storica e portare il pubblico a ricostruire uno spaccato della questione meridionale su cui non si azzarda una lettura univoca e men che meno un giudizio ingenuo. Come un cunto, l’arcaica forma di racconto in dialetto del cantastorie che narra un’epopea di vinti, di uomini braccati e randagi, uomini ribelli perché capaci di reagire dinanzi ad una miseria che pietrifica ed ischeletrisce… Prof. Nicola Pice Se volete saperne di più basta cliccare qui: www.nonchiamatelibriganti.it pagina fb: https://www.facebook.com/NonChiamateliBriganti/ AL TEATRO ABELIANO sabato 29 FEBBRAIO ore 21,00 e domenica 1 MARZO ore 18,00 biglietti online su https://www.vivaticket.it/ita/event/non-chiamateli-briganti/137820 Botteghino Teatro Abeliano info: 080.5427678 Lo spettacolo è in cartellone a gennaio per la prossima stagione 2020 - 21 al Teatro la Cometa di Roma ?