Da Bitonto due croci per il Papa e il Cardinale Bassetti realizzate con il legno dei barconi di Lampedusa

L'opera è stata realizzata dai bitontini Vitantonio Vacca e Michele Migliore: il fasciame ligneo sarà utilizzato anche per il trofeo del legno Santo

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Una croce realizzata con il legno azzurro dei barconi dei migranti arenati a Lampedusa è stata donata da alcune bambine con le loro mamme, ospiti della Cooperativa Auxilium a Bitonto al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, durante il pranzo organizzato nella Fiera del Levante a conclusione del meeting “Mediterraneo frontiera di pace” che si è svolto a Bari dal 19 al 23 febbraio. A consegnare la croce al cardinale - e l'altra che sarà donata a Papa Francesco - sono state sei bambine tra i 6 anni e i pochi mesi di vita, la più piccola nata nel centro di accoglienza, e le loro giovani mamme tra i 18 e i 30 anni, provenienti da Costa d'Avorio, Camerun, Guinea e Nigeria, tutte partire dalla Libia.

L’opera è stata realizzata grazie al contributo dell’Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio di Bitonto, che ha accolto l’invito della Cooperativa fornendo il materiale ligneo recuperato nell’ambito di un progetto artistico più ampio che porterà fino alla Santa Pasqua.

I legni delle croci pettorali (disegnate dall’ingegnere Vitantonio Vacca e realizzate dall’artigiano Michele Migliore) sono stati estratti dal fasciame dei legni provenienti dai barchini dei migranti approdati negli ultimi anni a Lampedusa, che il pio sodalizio utilizzerà per realizzare il trofeo delle schegge lignee della Santa Croce di Gerusalemme, che verrà portato in processione la notte del Venerdì Santo a Bitonto.

Il trofeo – ideato proprio da Vacca e dal giornalista Savino Carbone – sarà un’opera ispirata alla tradizione scultorea del barocco romano e racconterà una storia di passione contemporanea, legata, appunto, alle tragedie del mediterraneo. Per questo i progettisti si sono recati sull’Isola di Lampedusa, accompagnati dal priore dell’Arciconfraternita Andrea Vacca, don Mimmo Chiarantoni e dallo scrittore Renato Brucoli, e hanno raccolto, in accordo con le autorità competenti, il fasciame di numerose barche stoccate presso il “cimitero dei barchini” dell’ex base Loran.

L’opera sarà dedicata a Welela, giovane donna eritrea morta nel 2015 proprio su quei barchini, la cui storia è stata raccontata da Renato Brucoli in un articolo apparso sulla rivista online Odysseo (leggi qua: https://bit.ly/3c1RWsR).  

In virtù del percorso intrapreso, quindi, l’Arciconfraternita ha accolto positivamente l’invito alla collaborazione della Cooperativa Auxilium, credendo fermamente nella necessità di un momento di riflessione come quello promosso da Papa Francesco.