È crisi ASV. Richiesta di recesso del socio privato. Da febbraio, potrebbe essere messa in liquidazione

La grave situazione è stata sollevata ieri in Consiglio da Michele Daucelli, che ha richiesto anche di conoscere le penali che l'azienda sta corrispondendo e la situazione dei contenziosi

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L’avventura di Domenico Incantalupo alla guida dell’assessorato alle Politiche Ambientali inizia in salita.

Il neo assessore avrà subito una bella gatta da pelare: la situazione ASV.

Come rivelato ieri dal consigliere Michele Daucelli (Insieme per la città), “nell’ultima conferenza dei capigruppo, il segretario generale ci ha portato a conoscenza della richiesta di recesso del socio privato Puglia Multiservizi. Richiesta presentata ad agosto, per cui si avranno solo sei mesi di tempo per intervenire.

Se il pubblico non sopperirà alla quota del privato entro la prima decade di febbraio 2019, l’ASV sarà messa in liquidazione, proprio come la Sanb. Lo scioglimento sarebbe un grave danno per i dipendenti e per l’intera comunità.

“Come l’amministrazione intenderà intervenire in merito alle scelte future, considerato che detto recesso ostacola la gara a doppio oggetto e la prosecuzione dell’attività della stessa ASV?” è stata la domanda del consigliere che ha richiesto, a nome del suo movimento politico, di essere informato di eventuali assemblee ordinarie e straordinarie al fine della partecipazione quali uditori.

La situazione dell’Azienda Servizi Vari, d’altronde, è tutt’altro che rosea.

Nell’interrogazione, Daucelli ha infatti chiesto di conoscere anche le penali che la società sta corrispondendo a seguito delle inadempienze contrattuali e su quali contratti.

Un professionista avrebbe inoltre emesso parcella per circa 240mila euro. Dal consigliere la richiesta di conoscere a quale professionista fa riferimento la parcella e per quale procedimento, oltre che di conoscere lo stato di tutti i contenziosi in atto.

L’ASV infatti avrebbe contenziosi con Terlizzi e con la SCARL Modugno per una somma di circa 3 milioni di euro. “L’amministratore non aveva provveduto all’accantonamento al fondo rischi, in quanto a parer suo, il credito si sarebbe concretizzato a breve – ricorda Daucelli -. Tale circostanza era anche emersa nella relazione del Collegio Sindacale per l’approvazione del bilancio 2017”.

Infine, Insieme per la città richiede, “in merito al finanziamento chirografaro di 1 milione e 500 mila euro, di conoscere la destinazione ed utilizzo, atteso che lo stesso era stato sottoscritto per l’acquisto di mezzi nuovi per far fronte ai contratti stipulati”.

“Quando è stato nominato il nuovo cda – rincara la dose Daucelli -, il sindaco ha individuato figure da verificare da conferenza di servizi su base del bando che chiedeva comprovata esperienza su partecipate. L’attuale presidente non ha requisiti da bando”.

In chiusura l’appello alla maggioranza: “È finito il tempo dello studio. Questo è il fallimento delle partecipate dell’amministrazione Abbaticchio”.

Pensiero condiviso anche da Carmela Rossiello di Forza Italia, basita del fatto che la delega alle politiche ambientali sia stata trattenuta per così tanto tempo dal sindaco, nonostante le ripercussioni che si potrebbero avere.