"Gli imprenditori non sono soli", ecco la mission della Confederazione Nazionale dell’Artigianato

Valorizzare l'artigianato è l'unico modo per rilanciare l'economia locale

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Gli imprenditori devono fare squadra, ma pure le amministrazioni devono avere un occhio di riguardo per loro, in un’ottica di crescita condivisa della città.

Questo è emerso nella cerimonia sobria, tenutasi giovedì sera, per l’inaugurazione della nuova sede della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, in via Cervelli al civico 24.

Il primo a prendere parola con un pizzico d’emozione è stato il neopresidente, il giovane imprenditore Giuseppe Leone, subentrato all’architetto Emanuele Carbone: “Ringrazio le personalità che hanno voluto testimoniare con la presenza la loro vicinanza alla nostra associazione. Colgo l’occasione per ribadire la nostra missione: rilanciare l’economia locale partendo dal basso, dagli artigiani, per questo ci auspichiamo che si crei una rete di imprese, che noi sosterremo con assistenza per prestiti e finanziamenti tramite Cofidi, corsi di formazione, oltre al Caf, al patronato e al supporto legale”.

Encomio sincero da parte dell’assessore alle Finanze, Michele Daucelli: “L’iniziativa è lodevole, è un buon segnale che gli imprenditori finalmente si associno per risolvere i problemi, è bene unirsi per rappresentare le categorie di appartenenza”.

Giuseppe Riccardi, direttore provinciale di CNA e vicepresidente della Camera di Commercio, ha provato ad entrare nel cuore del problema: “Fare squadra è l’unico modo per superare questo momento di profonda crisi. Il confronto con le diversità da valorizzare e mettere a servizio della comunità può arricchire ognuno di noi. Capisco che gli imprenditori siano in preda alla confusione e so che, in questi casi, non si investe nemmeno. Ma se riusciamo a coniugare il concetto di innovazione con quello di cooperazione potrà rinascere nuova fiducia nei nostri associati”.

Dunque. Non è stato un grido, ma quasi un sommesso consiglio quello sussurrato un po’ da tutti.

Un “l’unione fa la forza” che non vorremmo alla fine, per restare in tema di saggezza popolare, si trasformasse in un “mal comune mezzo gaudio”...