Google Italia rileva le domande più frequenti nel periodo di emergenza Coronavirus

Dal 23 febbraio al 23 marzo pare le ricerche si siano concentrate su alcune parole chiave da pandemia a modello di autocertificazione e su alcuni perché come la ragione della non diffusione del virus in Russia

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Le query più cliccate sul motore di ricerca Google nell’ultimo mese, dal significato di pandemia al modello per l’autocertificazione, dimostrano lo stato d’animo che accomuna tutti gli italiani ovvero quello di ansia e preoccupazione.

 

Google Italia dal 23 febbraio al 23 marzo ha individuato tra le parole chiave del Coronavirus:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Decreto/dpcm: sul sito del governo sono raccolti in ordine cronologico gli otto decreti fino all’ultimo denominato “Chiudi-Italia”, oltre altri come il “Cura Italia” e le ordinanze ministeriali; Mappa Italia: la più affidabile che è stata diffusa su Internet è quella realizzata dalla Johns Hopkins University; Autocertificazione: al momento si contano tre modelli diversi del modulo da presentare o compilare in loco in caso di controlli; Zona rossa/arancione: la distinzione tra le due zone è stata la ricerca più frequente all’inizio dell’emanazione delle misure di contenimento; Congedo parentale: si tratta di uno dei provvedimenti previsti dal decreto-legge “Cura Italia”, che dovrà essere convertito dalle camere nell’arco delle prossime settimane. Dura 15 giorni al massimo che si può sfuttare per il periodo che, per ora, va fino al 3 aprile. È alternativo tra i due genitori (che quindi si possono suddividere il pacchetto ci giorni, ma non lo possono utilizzare in contemporanea). Non è possibile richiedere il congedo se l’altro genitore è disoccupato o non lavora; Sintomi senza febbre/ Mal di gola: gli studi scientifici dell’Istituto superiore di sanità confermano che l’allarme scatta con la febbre oltre 37,5 e l’affanno; Farmaco/Vaccino/Remedesivir: ci sono molte sperimentazioni in atto e trial di vario genere: alcuni medicinali, antivirali o antimalarici come l’idrossiclorochina usati in altri contesti sembrano aver prodotto effetti confortanti ma la strada è ancora lunga e deve fornire evidenze scientifiche più fondate. Il Remedesivir è invece un antivirale prodotto dalla statunitense Gilead Sciences studiato e testato per curare il virus Ebola, verrà analizzato all’interno di una sperimentazione clinica in diversi ospedali da cui si potranno ricavare dati utili a capire in che modo agisce e quanto è efficace; Pandemia: la situazione che si presenta quando una malattia epidemica si espande in vaste aree geografiche e su scala planetaria coinvolgendo la maggior parte della popolazione mondiale. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la pandemia da Coronavirus lo scorso 11 marzo; Quarantena: è il periodo di 14 giorni imposto in diverse situazioni di isolamento; Focolaio: si intende, nel contesto delle malattie infettive, l’improvviso aumento di casi in una comunità o territorio circoscritto. Ad esempio, nel corso di febbraio e marzo prima in alcuni comuni della bassa lodigiana e in Veneto e poi in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte; Comprovate esigenze lavorative: è una delle motivazioni che consentono la circolazione e che è presente all’interno dell’autocertificazione; Intubare: La pratica di terapia intensiva con cui, facendo transitare un tubo endotracheale dalla bocca superando le corde vocali, il paziente in insufficienza respiratoria acuta da polmonite grave come quella procurata dal coronavirus viene sottoposto ad anestesia generale, lasciato in coma farmacologico per tutta la durata necessaria (per evitare che, da cosciente, contrasti la respirazione indotta dal ventilatore) e appunto sostenuto nella respirazione da un respiratore. Il dispositivo convoglia l’aria nei polmoni facendoli espandere e contrarre artificialmente. Oltre agli anestetici, i medici somministrato di regola farmaci miorilassanti, di nuovo per fare in modo che i polmoni rispondano a dovere alla ventilazione indotta; Immunodepressione: Si tratta di una condizione per cui una persona si ritrovi a disporre di ridotte difese immunitarie in conseguenza di più varie, precedenti o attuali, cause. Insomma, è la situazione – che può interessare aspetti diversi – in cui il sistema immunitario di un individuo funziona meno efficacemente del normale o non funziona affatto. Dunque, quando le difese sono basse, si diventa particolarmente vulnerabili alle infezioni, compresa quella da coronavirus.  

Tra le ricerche sono stati rilevati anche  i tre perché più frequenti: le ragioni per cui il Coronavirus si è diffuso in Italia, per cui non vi è in Russia, quelle in merito al nome Covid-19 ( Co-corona, Vi-virus, D-disease, malattia e 19 come l’anno di identificazione del virus).

A proposito del quesito sulla Russia, non è vero che lì il virus non si è diffuso. In realtà ci sono casi ufficiali evidentemente sottostimati (solo 495 confermati e nessun deceduto) su 145 milioni di abitanti. Tuttavia, i contagi vengono camuffati come semplici polmoniti, cioè non ricollegate al virus, e i tamponi sono poco accurati. Molti medici hanno parlato di “bugie spudorate” e di essere costretti a mentire. Dal gennaio 2019 al gennaio 2020 l’Istituto russo di statistica ha infatti registrato un aumento del 37% dei casi di “polmonite acquisita in comunità”, o Cap, ossia quasi 2mila casi in più. Per molti l’obiettivo delle autorità è non dover annullare il referendum costituzionale del 22 aprile che dovrebbe azzerare i mandati presidenziali e permettere a Vladimir Putin di candidarsi di nuovo.