I Grilli Bitontini e la nostra sanità: "Ospedale. Farne senza, ma come?"
Cosa rispondiamo alla donna in travaglio, magari dalle parti di piazza Cattedrale che ha bisogno di raggiungere al più presto un ospedale?
Dai Grilli bitontini riceviamo e pubblichiamo.
Cosa è un sindaco?
Un amministratore o un pater familias?
Chi si è trovato negli anni a svolgere questa funzione ha privilegiato a volte l’una a volte l’altra figura.
Vero è che considerare come accezzione quella di pater familias riporta alla mente la figura del mai troppo poco compianto comandante Lauro che aveva fatto di questo modo di intendere la funzione la sua personale fortuna politica fino a credere di poter trattare i suoi elettori come figli neanche troppo intelligenti.
D’altro canto la definizione di Amministratore risulta fredda, poco adatta alla funzione che dovrebbe essere e si di amministrare la cosa pubblica a lui affidata, ma nel contempo a trasmettere quel senso di vicinanza e immedesimazione che consenta a noi tutti di poter dire “il mio sindaco”, definizione ben più calda e partecipata de “il mio amministratore” che sa tanto di condominio, tipologia di comunità notoriamente litigiosa.
Bene, premesso quanto sopra, assumendo che il giusto mezzo sia di per sé indice di virtù e sperando di poter usare la definizione di “nostro sindaco” ci permettiamo di ricordarle, se ce ne fosse bisogno, che la sua comunità ha, fra gli altri, un problema: l’ospedale. Anzi, la mancanza dello stesso.
Non intendiamo sicuramente addossarle la responsabilità di quanto sta avvenendo, troppi ed in troppe occasioni, hanno concorso a che si arrivasse a questo punto, ma proprio perché vogliamo considerarla il “nostro sindaco” ci aspettiamo che una risposta e qualche azione.
Dunque sig sindaco, sembra che il piano di riordino ospedaliero regionale preveda che venga dismesso anche quel poco che resta del nostro presidio ospedaliero.
Abbiamo letto le rassicurazioni del responsabile ASL, ma di questi tempi e con i dispositivi burocratici che legano qualsiasi volontà personale a più alti interessi mai troppo bene individuabili, tali rassicurazioni non ci rassicurano per niente e siamo comunque coscienti che da parte sua non è possibile nessun atto di imperio che vanifichi quanto sopra esposto tuttavia, essendo lei il “nostro sindaco” qualche domanda dobbiamo fargliela:
Cosa rispondiamo alla donna in travaglio, magari dalle parti di piazza Cattedrale che ha bisogno di raggiungere al più presto un ospedale?
E all’infartuato per cui ogni secondo può segnare la differenza fra la vita e la morte?
Ad una persona che abbia riportato danni in un incidente e che ha bisogno di interventi medici urgenti cosa diciamo? Abbiate pazienza finchè non arriva l’ambulanza? Magari senza medico a bordo?
Eh no signor sindaco. Purtroppo questo riordino ospedaliero è stato concepito da un amministratore, anche abbastanza cinico, piuttosto che da un pater familias che trova il giusto equilibrio fra i conti economici di casa e le esigenze primarie dei suoi familiari e allora lei deve farsi carico di una risposta, della individuazione dei mezzi da mettere in campo per far si che la partoriente e l’infartuato abbiano il giusto soccorso, che la sua comunità possa ritrovarsi con un sindaco e non con un semplice e freddo amministratore.
Altrimenti basta un ragioniere.
Per non essere inutilmente polemici e contribuire alla ricerca di una possibile soluzione, avanziamo qualche suggerimento in attesa che i burocrati di più alto rango si degnino di posare sguardo e ascolto ai bisogni dei cittadini:
· Chiedere ai nostri numerosi concittadini medici di famiglia di organizzarsi in modo da poter offrire un primo soccorso presso i locali del nostro ospedale in ore notturne assicurando la presenza. Siamo sicuri che i nostri ottimi medici saranno sensibili e disponibili. Dovrebbero cavarsela con una notte ciascuno e sarebbe un segno di vicinanza concreta alla cittadinanza.
· Interessare in alternativa la Consulta del Volontariato che comprende tra l'altro le seguenti associazioni:
· Associazione Fatebenefratelli Associazione in migrazione Agesci - Associazioni Nazionale Autieri d’Italia Anc - Associazione Nazionale Carabinieri Associazione nazionale medici di famiglia volontari per le emergenze Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari Ari - Associazione Radioamatori Italiani Associazione Studentesca Universitaria di Protezione Civile Lares Associazione Volontari di Protezione Civile del Gruppo A2A Avis - Associazione Volontari Italiani del Sangue Caritas Italiana Cisom - Corpo Italiano di soccorso Ordine di Malta Cives - Coordinamento Infermieri Volontari per l'Emergenza Sanitaria Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia Cngei - Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani Cnsas - Corso Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Corpo Volontari Aib del Piemonte Cri- Croce Rossa Italiana;
· Istituzione di un posto di chiamata presso i Vigili Urbani dove il cittadino possa chiamare in caso di necessità almeno in caso di trasporto “non assistito” e urgente su richiesta del medico di servizio presso l’ospedale
· Formazione in via eccezionale di un gruppo di cittadini volontari e automuniti disponibili al trasporto in ore notturne (ci dichiariamo senz’altro disponibili a farne parte)
E poi signor sindaco, poi chiamarci tutti a combattere quella che è una battaglia di dignità. Tutti i cittadini uniti a rifiutare decisioni che toccano la pelle dei nostri figli.
Altrimenti signor Sindaco nessuno di noi potrà più guardare negli occhi una madre che perde il suo bambino, una famiglia che perde un padre o una madre perché cosi hanno deciso persone che di noi, di Bitonto non sanno niente e niente vogliono sapere.
Noi ci siamo signor Sindaco. Lei c’è?"