I Santi Medici "prendono forma" tra le mani dell'artigiano Gabriele ed entrano nelle case dei fedeli

La sua bottega, nel cuore del centro storico, resiste al tempo: una tradizione che si tramanda di padre in figlio

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Questa fa parte di quelle cose che normalmente non vedreste mai, in nessun luogo.

Siamo in un posto arroccato sulla città, da dove si riesce a vedere tutto in lontananza e tutto sembra silenzioso, bello e pieno di poesia.

Perché se da un lato c’è il borgo antico in cui ancora resiste il virus di chi delinque e prova a distruggere, dall’altro c’è quell’humus positivo di chi ha sempre costruito.

Costruito con le mani il proprio lavoro.

Già da quando ero molto piccolo, avevo forse 10 anni, ho cominciato a fare questo lavoro e mia madre, che è molto in là con gli anni, continua ancora a farlo”, ce lo dice subito Gabriele.

Sì, perché a due passi dalla sua bottega nei pressi del meraviglioso rudere (sì, meraviglioso e tutto da recuperare) della chiesa di Sant’Andrea scorgiamo - dietro quelle tende che svolazzano bianche - sua madre che continua a realizzare piccolissime calamite dei Santi Medici.

Lo facciamo da una vita, con i miei fratelli – continua Gabriele -. Giriamo per la Puglia, per l’Italia intera, a portare la nostra piccola arte in ogni città ed è sempre bello avere un rapporto diretto con la gente che ti riconosce e ti apprezza”.

Statuette, calamite, piccole sculture, appendini, persino le campane in vetro che i nostri nonni e genitori erano soliti tenere sul comò in camera da letto.

Ma per i Santi Medici c’è un legame particolare. “Mi aiutano, ci fanno stare bene e poi i nostri sono belli: solo a Bitonto sono così espressivi”.

Come avviene la realizzazione? “Prima creavo proprio la sagoma in gesso, il lavoro era molto complesso. Ora non ho più modo, anche per l’età che si fa sentire, di farli da zero: compro il calco già pronto e mi diverto a dipingerli”.

Nonostante il movimento del turismo religioso sia notevolmente aumentato, la vendita dei souvenir è drasticamente calata: “Ci sono dei clienti soliti che vengono a trovarci da Cerignola, Andria, Bari, ma la fiera prima era più sentita ora sono cambiate tante cose”.

E così, mentre pulisce col panno le ultime statuette che ci mostra tra scaffali, cartoni e scrigni del passato, Gabriele si lascia il cancelletto della bottega alle spalle.

Sorride felice e si prepara alla domenica più lunga e più bella dell’anno.

Guarda la video intervista qui:  https://youtu.be/BnTzQ7GED64