Il Dantedì al Benjamin Franklin Institute. Gli alunni della seconda media immaginano un dialogo con il Poeta

Un mosaico di versi per tenere Dante a distanza di banco e per pensarlo con la curiosità di dodicenni

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Di Lara Carbonara

Poeta del passato e del contemporaneo, regista e protagonista, peccatore e pellegrino, simbolo di una intera società in crisi e della salvezza attraverso la fede Dante Alighieri è ricordato come ogni anno nella giornata a lui dedicata, il 25 marzo; si tratta, secondo gli studiosi del giorno in cui il Poeta inizia il cammino verso il mondo ultraterreno della Divina Commedia.

In occasione del Dantedì, gli alunni di seconda media del Benjamin Franklin Institute, guidati dalla docente di lettere Lara Carbonara, sono stati invitati ad interpretare dei peccatori, ad immaginare un dialogo con il Poeta e ad inventare pene infinite nei gironi dell’Inferno. Spinti dall’entusiasmo hanno anche recitato alcuni dei versi più conosciuti del Sommo Poeta interpretandoli con impegno e passione. Un mosaico di versi da ricordare, dunque, un modo per tenere Dante a distanza di banco, ma per “pensarlo” sempre con quella curiosità di dodicenni che “move il sole e l’altre stelle”.

Quando il Poeta giunto fu al girone degli svogliati si accorse di un’anima che sudava,

sepolta da libri che sfogliava. E subito per parlar si volse, a chiedere chi fosse

“Son studente da Bitonto, ormai famoso per la guerra degli studenti svogliati. Ogni dì sempre uguale al cantar del gallo gli studenti levarsi dovevan e aspettar con pena il prossimo intervallo. Tal fatica mal sopportata portò taluni a gran rivolta ben accettata

Io aiutar li volli e al docente capo dei dotti creai tranello: guidai il professore al luogo dell’incontro e lì diritto al cor giunse la lama nella schiena conficcata.

Da quell’orribile morte tutti i dotti, in gran rivolta, scesero in campo di battaglia. Lo scontro fu tremendo, grida forti di sgomento, gran scompiglio e finimondo. Or son qui con una condanna a scontare: libri su libri, racconti su racconti a memoria per sempre devo imparare” il Sommo Poeta disse a lui assai intristito

“Tal condanna è meritata A studiar tutta la vita tu anima sei condannata” tema di Ivo Amendolagine, II A