Inaugurazione del nuovo anno giudiziario, l’Associazione Italiana Giovani Avvocati non ci sarà

Gli interventi normativi adottati dal Governo in tema di Giustizia ancora una volta mortificano i diritti civili e la funzione costituzionale dell’esercizio della difesa

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In occasione dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario 2014 che si terrà oggi a Bari, dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati riceviamo e volentieri pubblichiamo.

PRESO ATTO

Preso atto degli interventi normativi adottati dal Governo in tema di Giustizia, che ancora una volta mortificano i diritti civili e la funzione costituzionale dell’esercizio della difesa, l’Associazione Italiana Giovani Avvocati denuncia 

1) l’inefficacia del metodo di riforma, affidato a interventi frammentari ed episodici, che prescindono da una revisione organica e complessiva degli istituti giuridici sui quali vanno ad incidere;

2) il mancato stanziamento di adeguate risorse di personale e di mezzi, nonostante i costi crescenti dell’accesso alla Giustizia;

3) il mancato coinvolgimento della componente forense nell’elaborazione degli interventi di riforma.

Ritiene che il rilancio economico del Paese si debba necessariamente fondare sulla certezza del diritto e sull’efficienza del sistema delle tutele e pertanto auspica 

• che, nell’ambito della Giustizia Civile, si proceda a una riforma complessiva del processo nel segno della semplificazione e uniformazione dei riti, intervenendo sia sugli istituti processuali che su quelli sostanziali per quanto connessi;

• che si implementino forme alternative di risoluzione delle controversie, anche attraverso apposite incentivazioni fiscali;

• che venga valorizzato il ruolo dell’Avvocato, affidandogli poteri certificativi sia in ambito processuale che sostanziale, per tutte le funzioni che non sono connesse all’esercizio della giurisdizione;

• che siano messe a disposizione della Giustizia adeguate risorse, anche attraverso progetti finanziati dai Fondi Europei;

• che, quanto al carcere, venga data piena attuazione alle misure da ultimo adottate, monitorandone la reale efficacia, con l’obiettivo di ricondurre l’applicazione della pena detentiva ai livelli di dignità che la Società Italiana merita, nel rispetto della funzione rieducativa e di reinserimento sociale della pena.

AIGA chiede che il Governo e le forze politiche ascoltino l'avvocaura italiana e si possa finalmente aprire un percorso di partecipazione effettiva alla riforma della Giustizia, attraverso il quale l’Avvocatura Italiana saprà dare un fattivo contributo alla crescita e al rilancio sociale del nostro Paese.