Inchiesta Scuola Parte 4/ A colloquio con Carmelo Daucelli, dirigente del Primo Circolo "N.Fornelli"

Il dirigente: "Le scuole vivono sul territorio e cercano di usare l’utenza come un mercato libero"

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Scuole supermercato in cerca, spesso, di vendere la merce migliore.

Sembrano essere diventate tutte delle gigantesche aziende con conti da far quadrare, leggi e scadenze da rispettare.

«Le scuole vivono sul territorio e cercano di usare l’utenza come un mercato libero», rammaricato comincia a risponderci il dirigente scolastico dellaN.FornelliCarmelo Daucelli.

«Tutti i dirigenti, ahimè, sono competitors e offriamo tutti ciò che possiamo dalle verità alle ambiguità.

Proprio oggi si apprendono i dati dell’OCSE che vedono l’Italia all’ultimo posto ed in particolare il Sud fortemente carente. Dopo tredici anni di fondi della Comunità europea cosa è cambiato-si chiede. Occorre interrogarsi sulla voglia di crescita culturale che è alla base della Scuola pubblica in collaborazione con le altre scuole del territorio e dell’Ente Locale.

Alcuni passi in avanti si stanno facendo come la costituzione di una rete tra le scuole - ci spiega Daucelli –, comprendendo anche l’Istituto “Sacro Cuore”, per la formazione dei docenti che è alla base di una reale crescita personale e degli alunni. Spero sia un reale scatto in avanti e che si inizi, così, a parlare davvero di crescita culturale».

Crescita che non deve fermarsi solo all’età dell’obbligo, ma continuare per tutta la vita in collaborazione con tutte le agenzie educative, infatti, il motto del dirigente è: “fatti non foste per vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.

Presso la scuola si è costituita un’Associazione di genitori che ha in cantiere iniziative non solo di aiuto “pratico”, ma anche iniziative culturali.

La mensa alla Fornelli ne è un esempio, infatti: «con l’aiuto dell’associazione dei genitori e di alcuni genitori – imprenditori siamo riusciti a sistemare gli spazi destinati alla mensa».

L’Istituto quest’anno sta sperimentando anche la settimana corta ma, il sabato si continuano ad offrire iniziative.

«Stiamo tenendo in attività i ragazzi anche il sabato mattina con un ampliamento dell’attività formativa sia con le associazioni sportive che con la scuola d’inglese Just British».

La distribuzione degli alunni è stata equa in tutte le cinque sezioni della scuola elementare: 135 studenti e nessun diversamente abile.

Il rapporto con l’Amministrazione? «L’assessore, riesce a trovare sempre qualcosa per noi, si rende disponibile, per carità! Ma una rete tra le scuole e l’Ente manca, è un dato di fatto. Manca un tavolo di concertazione che analizzi la situazione secondo le esigenze del territorio e si inizi a porre le basi per una possibile soluzione certi di non trovarla nell’immediato, ma non continuando a trascinarli, dando solo panem et circenses, solo soddisfazioni immediate, ma che trascinano rovine».

Alla domanda sul riordino delle scuole nel territorio afferma «Quale dirigente direbbe mai al proprio collegio propongo di  chiudere il nostro Istituto”? Sono decisioni politiche: noi dobbiamo occuparci della crescita culturale in un ambiente sano non di politica».

Concludiamo così questo incontro. Malinconici e pieni di domande.

Quanto si tiene alla scuola, ai nostri bambini, alla loro crescita?

La crescita culturale e critica che i ragazzi assumono, sarà la forza che animerà le loro capacità in tutti gli ambiti della vita.

Facciamoci tutti, nessuno escluso, delle domande.