'Io non pago il pizzo, sono un uomo libero'. Nasce domani anche a Bitonto l'Associazione Antiracket

il sodalizio ha scopi precisi finalizzati a contrastare l'estorsione soprattutto ai danni di piccoli imprenditori ponendosi come punto di riferimento e di raccordo fra le categorie produttive

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'Io non pago il pizzo, sono un uomo libero'.

Il 19 novembre 2013 alle ore 16.30 nella Sala degli Specchi del Palazzo del Comune di Bitonto, il FAI - Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura italiane - presenta alla città la nascente sede bitontina. 
 
L'Associazione Antiracket di Bitonto vede la luce in un periodo tra i meno felici della storia della città, gli episodi criminosi e il frequente cadere vittima del racket di tanti cittadini, spesso rendono vani gli ammirevoli sforzi dell'amministrazione comunale.

L'associazione nasce con scopi precisi finalizzati a contrastare l'estorsione soprattutto ai danni di piccoli imprenditori ponendosi come punto di riferimento e di raccordo fra le categorie produttive (commercianti, artigiani ed imprenditori) e le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria. 

I soci svolgono attività di volontariato al servizio di quei cittadini che cadono vittima del racket e dell'usura dando loro assistenza legale e costituendosi parte civile nei procedimenti penali scaturiti dalle denunce dei propri assistiti.

L'Amministrazione comunale ha condiviso gli scopi e i metodi dell'associazione diventandone socia.

Alla manifestazione di presentazione presiedono Renato de Scisciolo - coordinatore regionale FAI, Michele Abbaticchio, Sindaco di Bitonto.

Intervengono Angela Castellano - Presidente Associazione Antiracket Bitonto, Rocco Mangini - Assessore alla Legalità di Bitonto, Pippo Scandurra - Presidente Nazionale FAI, Tano Grasso - Presidente onorario FAI, Pasquale Drago - Procuratore aggiunto di Bari, Mario Tafaro - Prefetto di Bari.

Conclude Elisabetta Belgiorno - Commissario azionale di Governo (Coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura).