Istituto comprensivo Modugno-Rutigliano. Intitolato il laboratorio di ceramica all'ex professoressa Isabella Spina
Ha insegnato in quella scuola dal 1994 al 2008. È morta quasi otto mesi fa per inguaribili problemi di salute, all'età di 76 anni
Per capire chi era davvero Isabella Spina bastano davvero poche parole.
Quelle delle sue colleghe, che con lei hanno condiviso quel bellissimo mestiere (sì, lo è ancora oggi, anche se tutto è più tremendamente difficile) che si chiama insegnante. Alla scuola media statale “Rutigliano”.
Ci sono le belle frasi di Carmela De Palo, secondo cui Isa – come la chiamavano affettuosamente tutti i colleghi e non solo – era un vulcano di idee e una persona davvero molto molto volenterosa.
E quelle della già vicepreside Maria Murgolo, che ha ricordato come fosse “gentile, discreta, sensibile, grande donna e brava insegnante. Aveva sempre qualcosa da regalare rigorosamente realizzato dalle sue mani”.
Isabella Spina, allora, prima che essere insegnante era donna. Con la D maiuscola. E, ancora prima, moglie di Emanuele Acquafredda, ex segretario comunale a Bitonto, e quindi mamma di tre figli: Gaetano, Saverio e Roberto, che amava come le cose più preziose al mondo.
Già, purtroppo tutto al passato perché non c’è più dal 28 marzo, vinta a 76 anni da implacabili e troppo forti problemi di salute.
La scuola era la sua seconda casa, soprattutto quella bitontina. Lì, dopo tanto pellegrinare e girare per lo Stivale, è arrivata nel 1994 ed è rimasta fino al 2008. Oltre 14 anni scolastici in cui ha inculcato la passione per l’arte, l’immagine e il disegno, le sue materie, a tantissimi ragazzi, con la convinzione che attraverso il gioco manipolativo si poteva stimolare la creatività dei ragazzi. Ed è anche per questo che ha cercato, voluto e ottenuto l’apposito laboratorio con tanto di acquisto di forno per la ceramica.
E da qualche giorno quel laboratorio, un qualcosa di così prezioso, è davvero suo perché porta il suo nome.
Tutto si è svolto in una cerimonia nell’Auditorium della scuola di via Francesco Planelli. E fortemente voluta e organizzata dal dirigente scolastico Michele Bonasia e dall’intero collegio docenti, che lo ha deliberato il 30 ottobre, e in cui anche una parte degli alunni, cantando, non ha mancato di dare il proprio omaggio.