L’Inchiesta “I giovani e il lavoro”/La nostalgia dei giovani mariottani andati via per realizzarsi

Lo chiamavano il “gruppo della chiesa”. Oggi, si riunisce in occasione delle festività, perché per lavoro sono partiti tutti

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I mariottani lo chiamavano il “gruppo della chiesa”, per quella stramba abitudine che ha la gente di paese di dare sempre un nome alle cose.

Non si sa con precisione quanti fossero. In fondo, a chi mai sarebbe venuto in mente di contarli per conservarne un ricordo più vivido?

 

Quando quei giovani riempivano ancora la piazza di sorrisi e schiamazzi, il tempo aveva il sapore ingannatore dell’eternità.

 

Di sicuro, però, erano numerosi. Tanto che, negli ultimi tempi, una sola panchina non bastava più a contenerli tutti.

 

Allora qualcuno passeggiava sotto le fronde della piazza, mentre l’orologio della notte rischiarava l’oscurità. Qualcun altro, invece, restava seduto nella propria automobile ad ascoltare la musica.

 

Ma sempre con lo sportello aperto sul mondo.

 

Quanto chiasso facevano nelle calde sere d’estate!

 

Con la loro gioia travolgente, quei giovani erano immagine autentica della vita che pulsa di sogni.

 

Oggi, però, quel gruppo non esiste più. E il paese diventa sempre più muto di palpiti.

 

Angela, col sorriso dipinto di sole, è andata a portare ordine nel posto più affascinante e difficile d’Italia. E quanta solitudine le costa la divisa, lo sa solo il suo cuore.

 

Michele, che sin da bambino danzava sulle nuvole, ha scelto di percorrere la strada dolceamara dell’arte. Ma è una felicità che non sarà mai piena, perché vissuta lontana dal dolce rifugio degli affetti familiari.

 

Ignazio, anch’egli partito per servir la patria e riempir la vita, sogna l’esistenza rassicurante del suo paese. E quando torna, ogni abbraccio ai suoi amici rinnova la ferita del distacco. 

 

Poi ci sono Nicola, Rosanna, Damiano, Giuseppe, Michele
Sono solo alcuni dei tanti giovani che hanno lasciato Mariotto per cercare altrove un lavoro e una realizzazione.

 

E molti saranno coloro che in futuro seguiranno le loro orme.

 

Perché Mariotto, senza dubbio, ha il merito di sapersi donare teneramente in tutte le sue sfaccettature – un caffè al bar nei meriggi assolati di luglio o una passeggiata nel cuore della notte, sotto lo sguardo velato della luna, sono piaceri che altrove non si ritrovano.

 

Ma non sarà mai un paese all’altezza dei sogni di un giovane.

 

Ragion per cui continuerà a spopolarsi di futuro e speranza.