La Riflessione/L'arresto rocambolesco di sabato scorso ed il particolare agghiacciante...

Non sarebbe questo, lo schierarsi con la malavita non si sa bene se per pietà, quieto vivere o, peggio, connivenza, un modo triste per aiutare la delinquenza?

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Nel lungo e spettacolare inseguimento dei Carabinieri di sabato mattina, conclusosi con l'arresto del giovanissimo ladro d'auto, appena 18enne, c'è un dettaglio, un episodio particolare che merita di essere raccontato.

Nella città simbolo dell'omertà, dove nessuno sa e vede mai nulla, accade anche che un passante, un cittadino comune di nemmeno 40 anni, possa prendere le difese di un delinquente.

Come raccontato, subito dopo lo speronamento e la foratura di uno pneumatico, il 18enne aveva tentato di sfuggire alla cattura nascondendosi dietro alcune auto in sosta in via Ammiraglio Vacca.
Inutilmente, perché i militari dell'Arma di Bitonto e di Giovinazzo, grandi protagonisti dell'operazione, dopo un breve inseguimento, lo hanno subito braccato.

Ma, nel momento in cui lo stavano per ammanettare, è successo l'imponderabile. 

Un passante, infatti, totalmente estraneo alla vicenda ed al protagonista della stessa, si è frapposto tra le forze dell'ordine e il giovane inveendo contro i Carabinieri, che non avevano alcuna intenzione di malmenare il ragazzo (anche se erano un po' indecisi se usare formule di cortesia del tipo: "Chiediamo venia, gentil fanciullo, perdoni la nostra tracotanza, possiamo udire il click delle manette intorno ai di lei polsi?" oppure no).

"Lasciatelo stare, lasciatelo stare, non lo picchiate", ha più volte ripetuto ad alta voce il distinto, inaspettato ed insospettabile difensore del "poverino".

Dopo un breve momento di titubanza, e quasi sicuramente di sdegno, i Carabinieri hanno proseguito nell'operazione, allontanando l'uomo e portando via il giovane delinquente.

Ogni commento sui comportamenti dei bitontini, anche della presunta "gente perbene", è superfluo.
All'omertà si aggiungono spesso e volentieri, purtroppo, anche atteggiamenti diretti volti a foraggiare la criminalità.

Ma riflettano, invece, i soloni che accusano la stampa di dare un'immagine distorta della realtà con la pubblicazione di tutti gli episodi di cronaca riguardanti la nostra città: non sarebbe questo - lo schierarsi con la malavita non si sa bene se per pietà, quieto vivere o, peggio, connivenza - un modo triste per aiutare la delinquenza?