La Storia/Il portafoglio di un ruvese ritrovato a Bitonto e restituito al legittimo proprietario

Sono queste le belle storie che ci piacerebbe raccontare sempre

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Pomeriggio di sereno ritorno a casa da Bari.

In treno, accanto a me, siede un signore un po' in là negli anni di Ruvo.

Ero al telefono per lavoro e non appena ho riagganciato mi fa: «Signorina, mi scusi se sono indiscreto, ma lei scrive per un giornale?».

Gli rispondo di sì. Così, durante il viaggio, cominciamo a parlare dei nostri territori afflitti dal cancro della malavita, dei continui soprusi dei delinquenti. In maniera indifferenziata nel territorio, la crisi c'è per tutti, ladri compresi.

Ma il signore mi stupisce. E continua:«Guardi, non so se può interessarle per il giornale ma voglio raccontarle di un episodio positivo».

«Mio figlio fa il falegname, e l'altro ieri venne a Bitonto a consegnare una cucina. Tra la distrazione, gli imballaggi e la frenesia con cui viviamo oggi perse il portafoglio in strada. Al che avremmo detto: "Ok, ormai è andata". Invece no. Una signora gentile l'ha ritrovato, l'ha delicatamente aperto e vi ha trovato i bigliettini da visita di mio figlio. L'ha chiamato e lui è tornato a prenderlo».

Al che giunge ironica la frase del simpatico signore: «Non ci crederà, ma dentro c'erano persino i soldi!».

Insomma, non tutto è perduto e di gente per bene, con un po' di rispetto per il prossimo, ce n'è ancora tanta.

Sono queste le belle storie - meravigliosa e strabiliante ancora di più perché la nostra concittadina ha voluto restare anonima - che ci piacerebbe raccontare sempre. 

Datecene solo la possibilità...