La Storia/La signora Marina: "La mia famiglia in Ucraina, sotto le bombe. Siamo preoccupati"

“Le persone nascono per essere libere, per creare il mondo non per distruggerlo. Questo è il senso della vita”

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Sua madre e suo fratello sono in Ucraina, sotto le bombe. L’unico pensiero di Marina, che vive da oltre 10 anni a Bitonto, è in questi giorni per la sua famiglia che vive a pochi passi da Kiev, a Radomyschl, nella regione di Zhytomyr. Almeno tre chiamate al giorno: “Mai ci saremmo aspettati – ha raccontato con gli occhi colmi di tristezza, la signora Picaro – di dover chiedere per telefono ‘Come state? Siete tutti vivi?’ e ad una mancata risposta, essere così preoccupati”.

“Nessuno di noi, nemmeno i miei parenti si aspettavano che tutto questo potesse essere vero, invece la guerra è arrivata – ha raccontato -. Siamo molto preoccupati perché è davvero tutto terribile, così come stanno raccontando i giornali italiani. Ci sono bambini, donne, adulti, anziani, tutti nascosti in rifugi sotterranei: non possono uscire perché sparano e bombardano non solo a Kiev, ma anche nelle città vicine. Stanno bombardando ospedali, ospedali pediatrici, e in questi giorni i bimbi stanno nascendo nei rifugi. Ci auguriamo non vengano distrutti i luoghi della cultura, i teatri, sarebbe colpire anche la nostra tradizione”.

L’unica “consolazione” è il popolo ucraino, in questo momento così difficile non si sente solo: “Voglio ringraziare tutti gli italiani che stanno dando il proprio contributo: le scuole con la manifestazione di preghiera in piazza Cavour, la Caritas di Bari – Bitonto che sta dando il suo contributo, questo ci tiene su di morale e ci consola”, ha aggiunto ancora Marina.

Quello che tutti si augurano è che ci sia prestola pace e che possa essere soltanto un brutto sogno: “Le persone nascono per essere liberi, per creare il mondo non per distruggerlo. Questo è il senso della vita”, ha concluso la nostra concittadina.