"Le strutture sportive sono senza tariffe”. Franco Natilla porta il Comune davanti alla Corte dei conti

Torna a montare la polemica politica. Nacci replica: “Arriveremo a una tariffazione corretta”

La vicenda aveva già sollevato un enorme polverone politico a novembre, allorchè la Commissione comunale di Controllo e Garanzia aveva denunciato, in una apposita conferenza stampa, tutte le falle e i problemi sulla gestione delle strutture sportive bitontine, in primis l’assenza di un tariffario ad hoc per l’utilizzo diversamente da quello che accade per il teatro, la Sala degli specchi del Comune e altro (clicca qui per articolo https://bit.ly/3KICUIP). E ha partorito, di lì a poco, anche la polemica a distanza tra il responsabile dei Lavori pubblici, Paolo Dello Russo, e l’assessore allo Sport Domenico Nacci.

Dopo pochi mesi, la vicenda è tornata a galla sempre per volontà del consigliere di opposizione Francesco Natilla, presidente della suddetta Commissione, il quale è andato fino in fondo alla questione, portando Palazzo Gentile addirittura davanti alla Corte dei conti dopo che le richieste riparatorie e di chiarimenti sarebbero rimaste nel silenzio. «Le tariffe per l'uso di impianti sportivi pubblici sono un tributo legittimo - attacca -, previsto da una legge dello Stato. È un servizio pubblico a domanda individuale, gestito dal Comune e compreso tra quelli considerati non gratuiti dalla legge 131 del 1983. Società e privati possono accedere agli impianti corrispondendo un ticket, né più né meno di quello che avviene per gli asili nido e quotidianamente per i bus urbani, i parcheggi a grattino o parchimetro. La Commissione ha deciso qualche giorno fa di trasmettere gli atti alla Procura della Corte dei Conti, per una verifica contabile del possibile danno erariale-patrimoniale causato dall'omissione».

Perché, allora, sarebbe accaduto tutto questo? «Fino allo scorso anno - replica l’assessore al Bilancio Domenico Nacci - ci siamo attenuti al vecchio regolamento vigente sugli impianti sportivi, il n. 142/98 (in realtà, però, secondo alcune autorevoli fonti, la legge sarebbe stata superata da tempo, ndr) che non prevedeva tariffe. Da un po’ ci stiamo lavorando, per arrivare a una tariffazione corretta, che tenga conto delle casse comunali e dell’attività sociale svolta dalle tante associazioni del territorio. In più ci tengo a precisare che la mancata richiesta di tariffe negli ultimi 23 anni è anche collegata ad aver trasferito a carico delle associazioni gli oneri di pulizia (fino al 2020) anche di guardiania delle strutture. In più dal 2017 abbiamo approvato le tariffe per l’uso delle palestre scolastiche».

E poi aggiunge: «Nella storia del nostro Comune, per la prima volta, siamo stati noi a prevedere un bando per le assegnazioni delle palestre con annessa tariffa d’uso (seppur simbolica) e che non abbiamo mai dato contributi a pioggia. In più la pseudo-gratuità delle altre strutture è solo teorica, perché abbiamo sempre ribaltato il costo delle pulizie e fino al 2020 anche della custodia alle associazioni. Pertanto proprio gratis non ci sono mai andate».