Liquidazione Asv. Messi in vendita anche i due storici immobili societari

Metterli all'asta vuol dire mettere fine a oltre 50 anni di storia

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Venderli rappresenta, forse, uno degli ultimi passaggi da fare prima del definitivo fallimento, dopo oltre 50 anni di onorato servizio per la gestione e la raccolta dei rifiuti e non solo. Ma, senza se e senza ma, è quello più significativo da quel percorso di liquidazione licenziato dal Consiglio comunale nel dicembre 2019. L’Azienda servizi vari allora, mette in vendita i due immobili societari, che rappresentano la storia della ex municipalizzata cittadina: da un lato il fabbricato ubicato tra via Traetta e via Cappuccini in completo abbandono e dall’altro quello che si trova sulla strada provinciale 231 e avente un capannone con una serie di uffici e un terreno agricolo e utilizzato quale deposito di automezzi, attrezzature e materiali.

La dismissione sarebbe già dovuta avvenire nell’autunno 2020, ma il sindaco Michele Abbaticchio aveva bloccato tutto perché convinto che la stima di vendita fosse troppo bassa rispetto al reale valore (clicca qui per articolo https://bit.ly/3Lu7S8N), adesso, invece, è arrivato l’Avviso pubblico e l’asta può partire da una base di 2milioni e 200mila euro per via Traetta e 1milione e 750mila euro per l’immobile sulla ex strada statale 98. Gli interessati hanno tempo fino al 15 marzo per presentare domanda con relativa offerta. Tre giorni dopo, nella sede del Comune, ci sarà l’asta pubblica con i concorrenti e la stessa sarà dichiarata deserta se non saranno arrivate proposte. Una volta individuato l’acquirente, lo stesso dovrà corrispondere il pagamento in un’unica soluzione entro un mese dall’aggiudicazione.

La vendita degli storici immobili societari dell’Asv è soltanto l’ultimo di una serie di passaggi (tra i quali, ricordiamo, smembramento totale degli automezzi, dei relativi rami aziendali, richiesta di liquidazione da parte dell’ex socio privato delle vecchie quote per 2milioni e 500mila euro) della messa in liquidazione dell’azienda. Che, fino a poco più di un lustro fa, era un fiore all’occhiello anche nell’hinterland barese poi, però, una serie di situazioni magari anche sfortunate – leggasi, in primis gli appalti vinti fuori città come Cerveteri e Mesagne, così come dichiarato anche dallo stesso liquidatore Angelo Mancazzo https://bit.ly/33lxaoE - l’hanno fatta precipitare nel baratro, con perdite su perdite accumulate e una serie consecutiva di bilanci chiusi in profondo rosso.