Muore la professoressa Anna Balliana, colonna indiscussa del Liceo classico "Carmine Sylos"

Il prof. Nicola Pice ne ricorda "la forte tempra morale e la straordinaria passione per l'insegnamento"

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Quando una professoressa si guadagna l'articolo determinativo dinanzi al suo cognome, vuol dire che è stata consegnata ad una memoria collettiva e imperitura. Eggià, perché la prof.ssa Anna Balliana - sì, univerbato: "laballiana" -, colonna indiscussa del Liceo classico "Carmine Sylos", non era solo una grande docente, coltissima, appassionata, dedita "toto corde" alla vita della scuola, dotata di prodigiosa memoria pichiana, severa e rigorosa, ma era soprattutto uno stile. Persino noi, che abbiamo avuto la ventura seconda di incrociare l'ultimo biennio di un altro mito, Maria Fornella, della quale la prof era stata devota allieva e con la quale - negli anni Ottanta del secolo scorso, del millennio scorso- si spartiva i destini sempre malcerti dei discenti del corso A, conoscevamo benissimo lei che sapeva perfettamente chi eravamo, tutti. Parchi, ma lucenti sorrisi, visione austera, ma tutt'altro che datata dell'istituzione scolastica, vissuta ognora con discrezione e "modus", senza disutili protagonismi, schiva com'era delle luci dei riflettori, financo un lessico forbito da purista, incorreggibile cruscante: ecco cosa intendo quando scrivo che la prof diventava subito un paradigma culturale ed esistenziale per i suoi discepoli.

Per il prof. Nicola Pice, che ne è stato collega: "Ricordare Anna Balliana, la sua forte tempra morale e la sua straordinaria passione per l'insegnamento, è per me una sorta di imperativo categorico. Quando nel 1989/90 si realizzò il primo numero della nuova serie degli Annuari scolastici del Liceo classico "C.Sylos" toccò a Lei il compito di scrivere una introduzione. In essa così scriveva tra l'altro: "In una scuola che da anni attende riforme strutturali e metodologiche, la pianificazione educativa è stata finalizzata ad una cultura dinamica e aperta alle nuove frontiere del sapere, nel rispetto di una "traditio" che non favorisca, però, l'inerzia, ripetitiva e demotivante, di itinerari ormai abusati, ma che, vivificata dalla originalità creativa della "inventio", promuova la "renovatio" in una efficace dimensione didattica che guardi più al "come" insegnare che al "cosa" insegnare". In questa azione educativa lo studio del mondo classico è stato dalla prof.ssa Balliana proposto nella duplice direzione di riscoperta delle nostre radici e nella visione attualizzante che, senza cedere a simpatetiche immedesimazioni, mirava a cogliere il rapporto passato-presente nella prospettiva del futuro. La serietà dei propositi e la chiarezza delle mete educative hanno fatto di Lei una docente che ha saputo concorrere non poco nella crescita umana e culturale dei suoi studenti. Grazie, Anna, per il dono gratificante della tua amicizia".

La giovane docente Rossella Acquafredda così scrive: "Con grande e profonda tristezza apprendo della morte della mia amatissima prof.ssa Anna Balliana, una donna straordinaria, che ha dedicato la sua vita a formare generazioni di studenti, a cui ha trasmesso con tempra vigorosa la sua “flamma amoris” per le lingue classiche. Per me è stata e continuerà ad essere il mio modello, un modello di professionista e studiosa rigorosa, profondamente innamorata del suo lavoro. Ho sempre condiviso con Lei i miei traguardi universitari, lavorativi e privati. Mi mancheranno le nostre telefonate periodiche, le visite a Natale e a Pasqua, che purtroppo negli ultimi tempi si erano diradate per via delle sue condizioni. Sono felice di aver fatto in tempo a farle conoscere Federico lo scorso febbraio, ricordo ancora la sua gioia per quella visita inaspettata…avrei voluto incontrarla ancora, dirle tante altre cose, ma non c’è più tempo… Che la terra Le sia lieve, mia amatissima Professoressa, Le sarò sempre riconoscente e grata per tutto, il Suo ricordo sarà sempre fulgido in quanti l’hanno rispettata e amata". Rispetto e amore, da dare e da ricevere: il segreto vero della scuola, a tutte le latitudini, in tutte le epoche. Per questo motivo, noi bitontini, con la scomparsa della professoressa Anna Balliana, stamane ci sentiamo più poveri e più soli".