Natale a Bitonto, il colore e l'atmosfera delle luci per le strade

Le principali arterie della città si ornano di calore

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Il Natale, si sa, è forse il periodo più affascinante dell’anno e sebbene ci si sforzi per dimostrare che quell’atmosfera così rara sia dovuta solo ed unicamente alsignificato storico, teologico e biblico di questa festa così tanto celebrata ed amata, a dirla tutta, non sembra sia interamente così. 

Certo si festeggia una nascita, e al di là di quale sia l’identità del neonato, una nascita è sempre sinonimo di gioia e di amore, motivo per cui il Natale è sentito un po’ da chiunque, credenti o meno, tristi o felici, poveri o ricchi.

Ma non si può ignorare o far finta di non sapere che, anche se solo in parte, quel calore che si scatena nel gelo di dicembre derivi anche da scelte commerciali, mirate e attente al dettaglio. 

È quanto è successo alle strade bitontine, che, di chiunque sia il merito, amministrazione o privati, son state tappezzate di luci ed ornamenti, che le hanno rese particolarmente piacevoli per il passeggio. 

Via Verdi si è vestita di stelle rosse e dorate, via Repubblica ha scelto invece di sposare la modernità, congiungendo gli alberi che la limitano con fili di luci azzurre e grandi palle pendenti. 

Son stati poi “piantati” e addobbati due alberi in due differenti piazze, il primo sorge maestoso a far compagnia alla silente e ormai caduta in disuso piazza Aldo Moro, abbandonata dalla movida bitontina che si è trasferita nella frontale piazza Cavour, il secondo invece si erge in piazza Partigiani d’Italia, antistante la Villa Comunale, punto strategico perché anello di giuntura tra via Giovanni XXIII e il triangolo composto da via Verdi, via Repubblica e Corso Vittorio Emanuele. 

Se ci si aggiunge una tazza di cioccolata calda o coni di caldarroste in mano e le gradevoli note di canzoni natalizie, che nel fine settimana hanno addolcito lo shopping in via Verdi, il gioco è fatto.  

E seppure di consumistico ci sia parecchio nella festa per eccellenza, piace pensare che, in tempi di crisi come questo, ridare lustro al proprio paese, risollevando così un po’ anche la sua economia con la tradizionale corsa all’ultimo regalo, sia un’opera buona.