Nuovi contributi per chi è rimasto chiuso. Il Consiglio comunale approva il bilancio di previsione

Approvato anche un emendamento per favorire la legalità nel centro storico

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Il consiglio comunale ha approvato, nell’ultima seduta, ha approvato lo schema di bilancio di previsione 2021/2023. Un bilancio che, secondo l’assessore al ramo Domenico Nacci, è legato alla pandemia in corso e alle strategie per aiutare le varie categorie che da essa sono state danneggiate: «Insieme ai colleghi di giunta, alle forze di coalizione e agli uffici, abbiamo rivisto le poste di bilancio, specialmente quelle non strettamente necessarie. Le abbiamo del tutto cassate o limitate al minimo indispensabile. Abbiamo tagliato alcuni capitoli di spesa per prevedere una terza misura di contributi a fondo perduto a favore delle categorie oggetto di chiusura, principalmente parrucchieri, centri estetici, ambulanti e altre tipologie di negozi che sono stati costretti a chiudere. Subito dopo l’approvazione del bilancio ci sarà un terzo bando e la somma stanziata è di 130mila €».

Nuove agevolazioni sono legate anche ai tributi Tari, per riconoscere riduzioni alle attività che sono state ferme a causa dell’emergenza sanitaria. Al momento il fondo di ristori riconosciuto dal governo al Comune di Bitonto è di 93mila €. Somma, ricevuta in acconto già a febbraio, che sarà sicuramente maggiore, prevede l’assessore: «Ma si aspetta il 30 giugno per avere novità in merito».

Approvato anche un emendamento dell’assessore Gaetano De Palma, legato all’istituzione di un nuovo capitolo di spesa, da 30mila €, riguardante gli interventi su strada finalizzati alla diffusione del senso civico: «Stanziamento volto alla realizzazione di una progettualità dettata dalla necessità di garantire un presidio di legalità in alcune zone del centro storico e di avviare una campagna divulgativa e informativa legata alla diffusione del senso di appartenenza alla comunità. Iniziative che fungano da deterrente alle tante azioni di vandalismo, ai tafferugli e alle azioni sconsiderate che spesso avvengono nel centro antico, come nel resto della città e come in tutte le città italiane. Vogliamo far ciò attraverso il presidio da parte di associazioni che abbiano competenza in questi campi».