Operazione "Alea". Sequestrate dalla GdF 82 slot machine modificate, 9 le persone denunciate
Si tratta di 5 gestori e 4 esercenti nei comuni di Bari, Barletta, Altamura, Bitonto, Capurso, Gioia del Colle, Giovinazzo, Modugno, Noci, Palo del Colle, Sammichele di Bari e Rutigliano
Si chiama “Alea” (dal latino, “dado”) l’operazione che la Guardia di Finanza ha condotto assieme al personale dell’Ufficio dei Monopoli di Puglia, Basilicata e Molise, nel corso della quale sono state sequestrate slot machine modificate con dispositivi illegali che comunicavano solo parte delle vincite.
Dopo circa 6500 controllicompiuti da settembre dello scorso anno a marzo sono state sequestrate 82 macchinette per il gioco e sono state denunciate 9 persone (5 gestori e 4 esercenti) nei comuni di Bari, Barletta, Altamura, Bitonto, Capurso, Gioia del Colle, Giovinazzo, Modugno, Noci, Palo del Colle, Sammichele di Bari e Rutigliano.
I sequestri e le denunce, in particolare, sono stati effettuati nei territori delle province di Bari e Barletta, Andria e Trani ed hanno portato, in un numero significativo di casi, a scoprire che i congegni delle slot machine non risultavano collegati, come previsto dalla normativa di settore, alla rete ufficiale gestita dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli o, grazie, a dispositivi illegali di interferenza, comunicavano solo parte delle somme puntate.
L'espediente era strumentale a ridurre sensibilmente la riscossione del prelievo erariale unico. Le verifiche tecniche, in particolare, hanno dimostrato come le schede clonate registrassero puntate, non comunicate all'Erario, mediamente superiori di oltre il 400% rispetto a quelle segnalate alla rete ufficiale. Inoltre, contrariamente a quanto previsto dalla normativa nazionale, è risultato che le vincite redistribuite ai giocatori erano inferiori alla percentuale minima stabilite per legge del 75% delle puntate.
Sono state, pertanto, denunciate 9 persone, tra proprietari dei congegni illegali e titolari degli esercizi commerciali, per truffa ai danni dello Stato, frode informatica e alterazione delle comunicazione telematiche, con il conseguente sequestro di 82 slot per un valore di circa 30mila euro. Sono state, inoltre, contestate sanzioni amministrative per 320mila euro.