Ospedale, Ciccarone (Progetto comune): "Paghiamo le precedenti scelte di una politica miope"

Facciamo il punto della situazione col consigliere comunale che ha coordinato i lavori della commissione consiliare bipartisan

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Giovanni Ciccarone, consigliere comunale di Progetto comune, ha coordinato i lavori della commissione consiliare bipartisan che ha elaborato  il documento per la richiesta del POLIAMBULATORIO di 3° livello nella nostra città.

E' con lui che facciamo il punto della situazione sulla sanità bitontina, che non versa proprio in condizioni scintillanti.

Cosa ne pensa del modello di riconversione delle ex strutture ospedaliere approvato in Giunta regionale l'11 marzo 2015?

Rispetto al lavoro fatto dalla commissione consiliare paritetica è cambiato il paradigma di partenza.

Nello scorso mese di ottobre la commissione consiliare, insieme al Sindaco, ha presentato all'assessore Pentassuglia la richiesta di conversione dei locali dell’ex-ospedale in poliambulatorio di 3° livello partendo da una riflessione cittadina fatta insieme ai professionisti della salute ed alle associazioni del terzo settore socio-sanitario bitontino che hanno chiesto di dare alla nostra città una assistenza territoriale degna di questo nome in riferimento ai modelli previsti nel piano regionale per la salute 2008-10 fra cui uno dei tre Poliambulatori di 3° Livello previsti nella ASL BARI.

In questo regolamento per la definizione dei modelli di riconversione dell’assistenza ospedaliera, invece, ci troviamo di fronte ad una visione complessiva di Assistenza Sanitaria Territoriale della regione Puglia che crea 27 Presidi Sanitari territoriali (PTA) in cui, fra i tanti, è inserito anche il PTA della nostra città in quanto sede di un ex-ospedale chiuso e riconvertito. La delibera in tal caso, prevede, al ribasso, quello che era contenuto nell'allegato IV del Programma Operativo Regionale 2013-15 pubblicato il 04/07/2014 con  Deliberazione della Giunta Regionale n. 1403.

Rispetto alle richieste contenute nel vostro documento cosa è previsto nel  Presidio Territoriale di Assistenza  Bitontino?

Gli ambulatori specialistici indicati sono tutti quelli esistenti tranne ALLERGOLOGIA e PEDIATRIA la cui scomparsa rappresenta comunque una perdita e non un potenziamento mentre è istituito per la prima volta l'ambulatorio INFERMIERISTICO; inoltre sono confermati i 10 posti esistenti dell'Ospedale di Comunità (l'attuale Unità di Degenza territoriale) per adulti  ed i 12 posti rene del Centro Dialisi.  Sono confermati i servizi di Continuità assistenziale, di Cure Domiciliari, di Day Service Medico e Chirurgico, di Radiodagnostica (non meglio specificata), il Punto di Primo Intervento e la Postazione di 118 (non specificata se medicalizzata o no), i punti di accesso del C.U.P. e lo sportello della nuova P.U.A. (Porta Unica di Accesso ai servizi socio-sanitari). Confermato il Consultorio Familiare, il Centro di riabilitazione ambulatoriale ed il servizio per i trattamenti riabilitativi domiciliari. Una novità sono i 10 posti di RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale)  per pazienti anziani non autosufficienti che richiedono trattamenti intensivi. Questo tipo di degenza non faceva parte delle richieste formulate nel nostro documento.

 

Quali sono gli elementi di maggiore dissonanza fra i due progetti?

Credo che fra le righe di questo Regolamento Regionale, mentre si possono leggere alcune risposte specifiche dell'assessorato alla Salute alle richieste fatte da alcuni territori, questo non è avvenuto, ancora una volta, per la nostra Comunità. Soprattutto manca l'idea complessiva di centralità del nostro Presidio nella rete dei servizi territoriali della ASL, che avevamo cercato di caratterizzare con la ricchezza di Servizi richiesti in funzione della Assistenza Sanitaria di prossimità, tenuto conto che l'Assistenza sanitaria Ospedaliera è stata trasferita altrove rispetto al territorio di Bitonto e delle sue frazioni. 

Infatti tutte le richieste più caratterizzanti presenti nel nostro documento non sono state accolte. L'istituzione dei nuovi ambulatori di ANALGESIA E TERAPIA DEL DOLORE, di GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA DIGESTIVA, di ONCOLOGIA, di ODONTOIATRIA così come l'istituzione di un PUNTO di PRIMO INTERVENTO che avevamo definito "Avanzato" con servizio H 24 e posti tecnici di Ossevazione Breve.... non sono previsti. Per non parlare del LABORATORIO di  ANALISI che avevamo chiamato "Territoriale" per  proporlo come il LABORATORIO di afferenza dei Centri Prelievo degli altri Presidi Territoriali ed alleggerire i Servizi di Patologia Clinica ospedalieri già dediti alla loro mission, che è diventato, a sua volta, solo CENTRO PRELIEVO oppure l'UNITA' COMPLESSA DI CURE PRIMARIE organizzata con i Medici  di Medicina Generale ed il Servizio di Continuità Assistenziale Pediatrico che sono rimasti, tutti, lettera morta.  L'assistenza pediatrica territoriale è stata completamente azzerata in tutti presidi ma mentre sono previsti posti letto pediatrici negli ospedali di Comunità di quasi tutti i PTA della ASL BARI (gestiti dai Pediatri di Libera Scelta) nel nostro non sono previsti neanche quelli. Inoltre nella scheda di presentazione del Presidio Territoriale di Assistenza di Bitonto non sono elencati servizi attualmente presenti e funzionanti come quelli per le Dipendenze Patologiche (Ser.T), per la Prevenzione (Uff. Vaccinazioni), per la Salute Mentale (C.S.M.) o di attività amministrativa (come gli uffici per Ausili, Presidi e Protesi e di assistenza integrativa farmaceutica).

Alla luce di questi ultimi cambiamenti, secondo Lei, cosa è diventata la Sanità a Bitonto negli ultimi dieci anni?

Credo che se si voglia fare una analisi accurata sulla Sanità pubblica nella nostra città, dobbiamo risalire a ben oltre 10 anni addietro. Paghiamo scelte miopi e sbagliate effettuate alla fine degli anni sessanta quando, mentre intorno a noi nascevano i progetti dei vari ospedali Provinciali di Terlizzi, Molfetta o del San Paolo, nella nostra città si impediva la nascita del nuovo ospedale preferendo l'ampliamento della vecchia ed inadeguata struttura conventuale che conosciamo.

La naturale conseguenza di tutto questo è stata che a fine anni novanta l'ex ospedale cittadino è diventato poco competitivo nel momento dell'apertura dell'ospedale S. Paolo voluto dalla politica barese ed a cui la politica cittadina ha permesso il saccheggio. Poi siamo giunti alla storia di questi ultimi  anni in cui non abbiamo avuto riferimenti politici regionali attenti al nostro territorio ed in cui i vari assessori alla salute che si sono succeduti, hanno imperversato sui resti del nostro ex ospedale negando anche la crescita di un adeguato Presidio Territoriale di riferimento nonostante la presenza di illustri Bitontini al vertice della direzione strategica della ASL.


Come spiega il fatto che sia sempre Bitonto a subire i trattamenti peggiori a livello sanitario regionale? Manca qualcuno che difende i nostri interessi?

Non so se la nostra città subisca deliberatamente trattamenti vessatori sulle scelte sanitarie regionali ed in realtà non credo che questo possa essere vero, quello che posso evidenziare, attenendomi alle evidenze, è che questo  regolamento, voluto dall’attuale assessore regionale alla sanità, negli interessi strategici sanitari che interessano il nostro territorio, è in linea con quello dei suoi predecessori nonostante, all'indomani della approvazione in Giunta regionale del Programma operativo 2013-15, il 4 luglio 2014  l'assessore Pentassuglia aveva dichiarato "...attiveremo i tavoli di lavoro per la definizione delle azioni e delle attività di dettaglio volte alla implementazione del Programma Operativo....Tutti i temi saranno oggetto di verifica  sia in sede tecnica che in sede politica  affinchè ogni decisione possa nascere nel solco della condivisione e della partecipazione".  La parte politica e quella tecnica della nostra città hanno raccolto la sfida ed hanno ritenuto di giungere all'assessore con una unica proposta organica e condivisa per poterle dare il peso di tutta una comunità cittadina; con questa DGR scopriamo che non solo la condivisione e la partecipazione decantate dall'assessore Pentassuglia e ribadite negli incontri avuto con Lui nell'ottobre 2014 ed in altre occasioni sono rimaste solo parole vuote, ma che in realtà la proposta territoriale per la nostra Città  contiene, al ribasso, quanto previsto nel Programma Operativo Regionale 2013-15. Quando parlo di ribasso mi riferisco soprattutto ai fondi di finanziamento provenienti dai PO FESR 2007/2013 per cui, nella prima stesura, per la ristrutturazione del primo piano del Presidio Bitontino erano destinati 1.887.000 Euro mentre nell'ultima delibera questa somma si è ridotta ad 1.000.000,00 di euro rappresentando il PTA di Bitonto l'unico Presidio a ricevere tagli importanti (887.000 €) fra i Presidi dell'intera regione. Regione in cui, per questo riordino, è stata programmata una spesa complessiva di €59.954.250,00 ed in cui alcuni territori ricevono investimenti importanti per l' installazione di RMN (questa volta esplicitate nelle schede dei PTA di Conversano, già sede di un Poliambulatorio di 3° livello, che riceve € 3.250.000,00  e Francavilla F. che riceve € 3.288.000,00 oltre a parte di € 6.100.000,00 per adeguamenti strutturali) o per la creazione di un Centro risvegli nel DSS di Ceglie Messapica.  

Chi può creare discontinuità in questo processo di depauperamento dei servizi sanitari della nostra città dovrebbe essere la collettività intera chiedendo forti garanzie agli imminenti futuri vertici regionali in questo periodo di forti attenzioni elettorali;  magari trovando la capacità e la forza di votare il candidato o i candidati che faranno propri i bisogni prioritari della Sanità Pubblica Territoriale a Bitonto.