Pareti sporche, muri sfondati e intonaco scrostato. Lo stato di degrado della sala d'attesa dell'assessorato ai Servizi sociali

La denuncia arriva dal consigliere Natilla. De Palma: "Il problema serio è inadeguatezza di alcuni spazi comunali"

Pareti sporche, intonaco scrostato, muri sfondati. Non sono le condizioni di un palazzo ucraino colpito dai missili russi, bensì quelle di degrado in cui si trova l'area del Comune adibita all'attesa, nella sede dell'assessorato ai Servizi sociali. La denuncia arriva dal consigliere Francesco Natilla, che tira in ballo anche l’attuale inquilino di Palazzo Gentile, Michele Abbaticchio. «Sono condizioni umilianti per i cittadini di Bitonto, Palombaio e Mariotto - sottolinea - costretti ad aspettare in quegli spazi fatiscenti di essere ricevuti dagli Uffici. Un trattamento indegno, un'offesa grave. Il sindaco, tra un annuncio e l'altro, trovi il modo di ridare dignità e decoro a questi spazi».

Da corso Vittorio Emanuele la risposta arriva da Gaetano De Palma, assessore  al Welfare, secondo cui la situazione non è né facilmente superabile né risolvibile vista la struttura del centralissimo palazzo comunale. «Bisogna ricordare - afferma - che questi spazi si trovano in questa condizione già da anni e, quindi anche all’epoca della prima amministrazione Abbaticchio (assessore al Welfare era Francesco Scauro, dal 2012 al 2016 e attuale collega di partito consiliare di Natilla), ma anche nelle consiliature passate e che il settore dei Servizi sociali non ha mai avuto spazi per la sala d’attesa né tanto meno, nonostante il confronto con gli uffici, è stato possibile ipotizzare o programmare il reperimento di altri spazi». De Palma, però, mette in evidenza un'altra questione, tutt'altro che secondaria: «Il problema serio che la politica locale dovrebbe porsi è proprio l’agibilità di taluni spazi comunali rispetto agli standard che oggi chiede la legge in termini di sicurezza, strutturali e igienico-sanitari e, quindi, l’interrogativo a cui bisognerebbe dare una risposta è sulla inadeguatezza di alcuni locali di Palazzo Gentile rispetto a quella che è l’utenza e alle sue esigenze».