Via Traetta diventerà a senso unico? Ecco il parere dei cittadini

Un sondaggio aperto sulla pagina Facebook del Da Bitonto ha registrato 1923 risposte, di cui 1093 negative: “Tentare di risolvere un problema non significa crearne altri come intasare via Crocifisso”

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Il Piano urbanistico della mobilità sostenibile, in accordo con la proposta lanciata dal Comitato di Quartiere n. 6 di Bitonto e con l’obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, prevede che via Traetta, snodo fondamentale e centrale della città, potrebbe diventare a senso unico.

Percorrendo la strada solo da piazza Marconi verso via Ricapito si potrebbe risolvere il problema del traffico del centro della città, fra piazza Aldo Moro e Cavour.

La misura dovrebbe entrare in vigore entro fine mese.

La querelle non è nuova per l’amministrazione comunale, che ne ha discusso anche tempo fa in consiglio (https://bit.ly/2Hx69mq) , ed è nata a novembre del 2016 (https://bit.ly/2UCjgV1).

Non lo è anche per i cittadini, che, lo scorso 29 gennaio, sono stati invitati a rispondere ad un sondaggio sulla pagina Facebook del Da Bitonto per comprendere quale fosse la loro opinione.

Ad oggi, 1923 sono state le risposte, di cui 1093 negative. Molti si chiedono se siano state messe in conto tutte le difficoltà che si presenterebbero rendendo tale arteria principale a senso unico, tra cui il traffico che aumenterebbe in via Crocifisso e quali percorsi alternativi si dovrebbero adottare per raggiungere il centro, le scuole, il lavoro.

Non si deve dimenticare, ad esempio, che la maggior parte dei pullman transita su via Traetta, tra cui le linee urbane scolastiche, e, soprattutto, su via Crocifisso, come quella Bitonto-San Paolo-Bari sud della Ferrotramviaria.

«Tentare di risolvere un problema –hanno commentato i cittadini- non significa crearne altri. Rendere via Traetta a senso unico intaserebbe via Crocifisso che è già stretta o creerebbe problemi per raggiungere l’aeroporto. L’inquinamento atmosferico si può ridurre solo cercando di cambiare le abitudini, prendendo meno la macchina, non parcheggiando in doppia fila o usando le biciclette».

A tal proposito, tra le proposte che sono state fatte, «Qualora si dovesse realizzare il progetto, servirebbe una pista ciclabile con apposite rastrelliere ogni cinquanta metri per parcheggiare in sicurezza le bici».

Oppure ancora, «Proporrei di rendere a senso unico, piuttosto, via Burrone, di installare un semaforo all’incrocio tra via Ricapito e via Traetta, data la sua pericolosità e i numerosi incidenti».

Un parere negativo è stato riscontrato anche tra i commercianti, che da sempre si sono opposti all’idea: «Avremmo ricadute negative sulle nostre attività. Via Traetta diventerebbe morta, come lo è già nelle ore serali, e avremmo problemi con i camion che scaricano le merci. Diminuirebbero i parcheggi e la possibilità di fermarsi negli esercizi commerciali».   

«Non vorremmo ritrovarci nella stessa condizione dei commercianti di via Planelli che, per il cambiamento del senso di marcia nel 2013, sono stati costretti a chiudere o trasferirsi altrove. Siamo stati penalizzati dalla movida nel centro storico, non vogliamo che le cose peggiorino. Basterebbe gestire meglio il traffico durante le ore di punta, soprattutto».

 

Tuttavia, il progetto, già approvato, è attinente alla morfologia della città, che, essendo a forma ellittica, richiede strade a senso unico.

«Come un’arteria intasata porta anche ad un danneggiamento a volte irreversibile nel cuore –ha commentato Fiorella Carbone, ex presidente del Comitato di Quartiere 6 per mandato scaduto-, così una strada sempre ostruita di automobili, parcheggi selvaggi, di smog si rende invisibile insieme a tutto il quartiere».

«La trasformazione proposta è frutto di un lungo studio effettuato da Agenzie qualificate. Poco più di un anno fa dei tecnici hanno posizionato dei rilevatori e telecamere all’altezza del commissariato ed è emersa la gravità del problema».