Questione Fer.live, il consigliere Sblendorio chiede lumi al presidente Schittulli sulla discarica

Lunga e dettagliata interrogazione scritta del professore

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Un “sì” e tanti “no”, che dovrebbero annullare quel consenso iniziale. Che, invece, non si capisce bene perché, resta ancora in piedi. E dissemina di mille dubbi l’anima di chi abbia un minimo di coscienza civile e morale, lasciando un’ombra sinistra su un territorio già troppo travagliato da discariche come quello bitontino.

Questione Fer.live, dunque.

Nei giorni scorsi, il prof. Antonio Sblendorio, consigliere provinciale Pd, ha inviato una interrogazione scritta (retaggio di deformazione professionale?) al presidente Francesco Schittulli per capirci di più.

Ovviamente, il testo ripercorre minuziosamente la storia che, come sempre quando trattasi di discariche, sia pure di materiale ferroso in questo caso, puzza un po’.

 “Con determinazione dirigenziale n. 858 del 30.12.201 dal Servizio Ambiente della Provincia è stato rilasciato parere favorevole di compatibilità ambientale relativamente al progetto per la realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento e il recupero di metalli da rifiuti con annessa discarica per rifiuti speciali nel Comune di Bitonto.

Nel corso del suindicato procedimento di VIA veniva acquisito dal Comune di Bitonto parere dal punto di vista ambientale di massima favorevole, con riserva di far pervenire al Servizio Ambiente parere di compatibilità urbanistica sull'intervento”, fin qui la parte – per così dire – positiva.

Ora, quella negativa, che è decisamente più corposa: “Con nota del 21 02.2012, la società FER LIVE srl proponeva alla Provincia istanza di attivazione della procedura di autorizzazione integrata ambientale (AIA) relativamente al suddetto progetto.

Nel corso dell'iter istruttorio il WWF Italia — Puglia ha formulato delle osservazioni a cui la società FERLIVE, a quanto si legge nella determinazione dirigenziale di DINIEGO all'AlA, n. 2926 del 12/04/2013 del Servizio Ambiente. non ha mai presentato controdeduzioni Nella stessa determinazione dirigenziale 2926/2013 si dice che nel corso della riunione conclusiva della Conferenza di servizi tenutasi in data 15 03.2013, il Comitato tecnico provinciale per l'AIA e il Comitato tecnico per i Rifiuti si sono espressi in senso contrario al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale e sono stati acquisiti agli atti del procedimento i pareri: Comune di Bitonto - parere contrario confermando con atto deliberativo di Giunta comunale n, 48 del 13.03 2013, il parere contrario già reso nel corso della prima riunione della Conferenza di servizi dell' I I. 12 2012, ARPA Puglia - parere contrario; ASL BA SISP - parere favorevole con prescrizioni; ASL BA SPESAL - parere favorevole con prescrizioni. Considerato. 1. il parere contrario espresso dal comune di Bitonto relativamente alla compatibilità urbanistica: 2. il parere contrario di ARPA Puglia; 3. il diniego al rilascio dell'AlA operato con la determinazione dirigenziale n. 2926 del 12104/2013 con le seguenti motivazioni. l'area interessata dalla realizzazione dell'intervento in progetto non risulta compatibile con le prescrizioni dettate dal vigente Piano di Gestione Rifiuti della Regione Puglia in ordine alla localizzazione impiantistica; il vincolo riscontrato (ambito territoriale esteso di tipo C del PUTT/Puglia) in relazione alla tipologia impiantistica considerata (discarica) costituisce una prescrizione di tipo escludente tale da escludere in modo assoluto la localizzazione delle predette tipologie impiantistiche; la rilevata incompatibilità costituisce elemento assolutamente ostativo alla realizzazione dell'intervento in progetto; la Pianificazione di settore preclude qualsiasi forma di accertamento della compatibilità dell'intervento in progetto rispetto al mantenimento e all'integrità dei valori del sito prescelto e quindi 'ammissibilità dell' intervento; la di nuovi impianti per lo smaltimento e il recupero di rifiuti speciali deve ricadere in aree di tipo D, costituendo prescrizione di grado vincolante; per la tipologia impiantistica considerata, localizzata in zona E del Prg comunale (impianto di trattamento)”.

La disamina dettagliata prosegue: “La possibilità di apportare varianti strumento urbanistico vigente nel Comune di interesse sarebbe priva di qualsiasi utilità a fronte dei vincoli assolutamente ostativi riscontrati. che: 1. con la valutazione di impatto ambientale (VIA), prevista dalla parte II del D. Lgs. n. 152/2006, che vengono esaminati e valutati gli aspetti afferenti alla localizzazione degli impianti come quello in parola 2. nella procedura di VIA che può essere valutata anche la C.d. "opzione zero", ossia la delocalizzazione dell’impianto”.

Infine, il consigliere pone la logica domanda conclusiva, che, non avendo punto interrogativo, pare retorica (e inquietante): “Si chiede, alla luce delle criticità rilevate e riportate nella determinazione dirigenziale di diniego all'AlA, n. 2926/2013, afferenti tutte alla localizzazione della discarica, per quale motivazione non sia stata attivata la procedura amministrativa di revoca in autotutela della determinazione dirigenziale n. 858 del 30/12/2011 di valutazione di impatto ambientale (VIA) favorevole”.