Questione Ferlive. Per la Conferenza di servizi ancora un rinvio. Tutto spostato al 27 aprile

La società ha chiesto più tempo per rispondere all'Arpa Puglia

Ancora un rinvio. Il secondo consecutivo e la storia della discarica Ferlive diventa sempre più una telenovela.

Giovedì scorso, 24 marzo, era in programma la ripresa (o forse sarebbe meglio dire l’inizio, visto che non è mai realmente partita) della Conferenza di servizi in Città metropolitana sull’affaire, ma ancora una volta c’è stato un nulla di fatto. Tutto rinviato addirittura a dopo le festività di Pasqua, al 27 aprile e a chiedere un differimento dei lavori è stata la stessa azienda, per avere più tempo per rispondere ai dubbi, osservazioni e perplessità già sollevate da Arpa Puglia il 2 febbraio.

Il dissenso di “Fare Verde”. Pochi giorni prima della riunione asincrona, anche “Fare Verde” di Giuseppe Cazzolla ha presentato e fatto pervenire all’ex Provincia le proprie osservazioni e il no convinto (l’ennesimo) alla discarica che, secondo l’associazione, non s’ha da fare per cinque motivazioni: le direttive europee che prevedono una progressiva riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti, in particolare di quelli idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo, al fine di sostenere la transizione verso un’economia circolare a partire dal 2030 è vietato lo smaltimento in discarica di tutti i rifiuti…”; la tutela dell’ambiente nella Costituzione; la non più validità della Valutazione di impatto ambientale (Via) rilasciata oltre dieci anni fa e sul vecchio progetto; la salvaguardia del paesaggio e le attuali norme urbanistiche del Comune, che evidenziano come “l’area di intervento (contrada Colajanni) è tipizzata nel vigente P.R.G.C., come zona E/1 e la disciplina urbanistica è dettata dall’art. 22 delle N.T.A. che NON consente la realizzazione di discariche di rifiuti speciali non pericolosi”