Raggiravano l'Enel, denunciati 19 esercizi commerciali bitontini

L'inchiesta "Scatto matto" è stata condotta dal Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Bari

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Si chiama “Scatto matto” l’operazione condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del Gruppo Pronto Impiego di Bari, portata avanti d’intesa con la Security dell’Ente Nazionale Energia Elettrica.

131, tra cui 6 arresti, i soggetti denunziati alla Procura della Repubblica di Bari per furto di energia elettrica.

Coinvolta nell’operazione anche Bitonto. Tra i denunciati, infatti, anche diciannove bitontini (la nostra città seconda solo a Bari) per altrettanti esercizi commerciali: in particolare supermercati, panifici, ristoranti, parrucchieri, bar ed una braceria.

Le attività sono state chiuse per qualche giorno proporzionalmente ai tempi necessari ai gestori per provvedere al pagamento delle somme dovute, quantificate dall’ENEL. Solo così, restituendo il maltolto, è stata possibile la riattivazione dei contatori ed il ritorno all’attività commerciale. I responsabili sono stati denunciati alla Procura di Bari per truffa (nel caso di utilizzo di  un magnete) o per furto aggravato (se per aver bypassato il contatore collegandosi ad un’altra rete).

Infatti, questi erano convinti che «bastasse bypassare il contatore dei consumi per collegarsi abusivamente alla rete elettrica ed usufruire gratuitamente di un servizio che altri “comuni” utenti pagavano regolarmente – recita il comunicato della Guardia di Finanza –. Le Fiamme Gialle al termine dell’attività di servizio, svolta dalla metà del 2013 ad oggi nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani, hanno individuato in totale 125 esercizi commerciali (bar, pizzerie, ristoranti, lavanderie e pescherie), ove venivano consumati i reati di furto aggravato o di truffa, mediante l’allaccio diretto o apposizione di potenti magneti sul contatore elettronico che permetteva un risparmio fino al 99% del consumato.

In alcuni casi, la “fantasia dei ladri di energia” aveva dato luogo alla creazione di opere murarie in cartongesso o arredamenti su misura per mascherare l’intento fraudolento.

A conclusione dell’attività d’indagine, tutte le utenze sono state disattivate dai tecnici dell’Enel, mentre i contatori, i “cavi passanti” ed altro materiale tecnico strumentale alla frode sono stati rimossi e sequestrati.

Secondo i calcoli forniti dall’E.N.E.L. sono 14.500.000 i kw sottratti in modo fraudolento, pari ad un valore commerciale di oltre 4 milioni di euro; l’IVA da recuperare, invece, ammonta a circa un milione di euro».