Reddito di cittadinanza al via: da domani sarà possibile presentare domanda

La richiesta potrà essere formulata telematicamente attraverso il sito ufficiale, presso i CAF o gli uffici postali. Le prime somme già ad aprile

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Anche i bitontini da domani potranno presentare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. I cittadini che rientrano nei requisiti, per poter usufruire del beneficio, dovranno inoltrare la richiesta telematicamente attraverso il sito ufficiale, presso i CAF o gli uffici postali (per scaricare il modulo clicca qui).

I requisiti. É necessario essere cittadini italiani o europei o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa. Per quanto riguarda i parametri economici, l’ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato deve essere inferiore a 9.360 euro annui, mentre il patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non deve superare i 30.000 euro. Il patrimonio finanziario non deve superare i 6.000 euro per i single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità). Il reddito familiare invece deve essere inferiore 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza.

La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto. Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità); non si deve essere titolari di navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).

Il Reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. L’assegno non verrà invece erogato ai nuclei familiari che hanno fra i loro componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa.

Gli interessati dovranno disporre dell’ISEE, che si può ottenere presso i CAF oppure online sul sito dell'INPS. Inoltre, sarà necessario attivare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), ovvero il sistema unico di login per l'accesso ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti. Si tratta di un’identità digitale unica con cui i cittadini possono accedere ai servizi da qualsiasi dispositivo di fruizione (desktop, tablet, smartphone) (per maggiori informazioni su come ottenerlo clicca qui).

Le somme. I dati contenuti nella domanda del Reddito di cittadinanza sono comunicati all’INPS entro dieci giorni lavorativi dalla richiesta. Il reddito di cittadinanza sarà caricato su una “Card RdC” prepagata fornita da Poste e ricaricata di mese in mese. Dalla carta si potrà prelevare fino ad un massimo di 100 euro al mese per singolo individuo. La somma totale mensile potrà arrivare ad un massimo di 780€ a persona (9.360 l’anno) di cui 280 se si vive in affitto, 150 se c’è un mutuo da pagare. La cifra può raggiungere i 1.330 € mensili per un nucleo con genitori e tre figli.

Secondo le stime di Ufficio parlamentare di Bilancio e Istat saranno 3 milioni e mezzo i beneficiari. La Puglia sarebbe la quinta regione per numero di beneficiari (incidenza del 7,7% sul totale nazionale). La precedono Sicilia (12,6%), che è in cima alla classifica, Campania (12,5%), Calabria (11,2%) e Sardegna (8,9%).

Le pene. Si rischia la reclusione in carcere dai 2 ai 6 anni in caso di dichiarazioni false, oltre alla revoca del beneficio con efficacia retroattiva e l’esclusione per 10 anni dalla possibilità di richiederlo.